Iraq, l’esercito entra a Mosul: "La vera battaglia inizia adesso"

In Iraq continua la guerra da parte delle truppe locali per la conquista di Mosul, ancora sotto il controllo dell'Isis. Gli analisti stimano che in città si nascondano ancora dai 3.000 ai 5.000 terroristi.

Iraq, l’esercito entra a Mosul: "La vera battaglia inizia adesso"

La battaglia per la conquista di Mosul è finalmente iniziata: dopo le operazioni preliminari atte a spianare la strada per l’offensiva decisiva, le milizie dell’esercito iracheno e dei peshmerga curdi hanno finalmente fatto irruzione ieri nella roccaforte dell’Isis, riuscendo a forzare le difese dei terroristi a Nord e ad aprirsi una breccia per l’incursione.

Il generale Taleb Cheghati al-Kenani, capo dei servizi di anti-terrorismo iracheni, ha spiegato agli organi di stampa che “la vera battaglia per la liberazione di Mosul inizia adesso“, sottolineando come le ostilità – che proseguono oramai da una decina di giorni – abbiano raggiunto il loro picco solamente una volta che l’esercito è riuscito a penetrare in città.

Fino a ieri infatti le operazioni aveva riguardato esclusivamente la pulizia del territorio attorno a Mosul e la liberazione dei villaggi circostanti, allo scopo di preparare il terreno per lanciare un attacco pulito ed efficace. Cosa che si è prontamente concretizzata quando le truppe d’élite dell’esercito iracheno sono riuscite a vincere le difese dell’Isis ed a penetrare nella sua più grande roccaforte in Iraq.

La risposta dei fondamentalisti islamici non si è fatta attendere: i terroristi hanno infatti prontamente rastrellato giovani maschi in vari quartieri di Mosul allo scopo di utilizzarli come ostaggi. Ad ora i ragazzi risultano ancora essere imprigionati all’interno di varie moschee, così da fungere da “scudi umani” per i membri dell’Isis nel corso del conflitto.

Gli esperti intanto hanno stimato che a Mosul si nascondano ancora dai 3.000 ai 5.000 miliziani dello Stato Islamico, e che non sarà affatto facile riuscire a bonificare l’oramai ex capitale dell’Isis in Iraq, sebbene dal punto di vista numerico peshmerga e militari iracheni siano enormemente avvantaggiati. Ma la notizia bomba è stata data solamente poche ore fa da Fuad Hussein, il capo del gabinetto del presidente curdo Massoud Barzani.

Secondo le informazioni in possesso di Hussein, Abu Bakr al-Baghdadi si troverebbe proprio a Mosul in questo momento. Lo sceicco è il leader dell’organizzazione terroristica, e qualora dovesse venire ucciso nel corso dei combattimenti l’Isis potrebbe capitolare in poco tempo, poiché nessuno dei suoi generali sembra essere attualmente pronto a succedergli. Inoltre, la notizia dell’uccisione del capo dell’Isis – qualora venisse confermata – fiaccherebbe ulteriormente il morale già basso dei terroristi.

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