Dorin Cioaba, si è autoproclamato re dei Rom e nella veste autoritaria di un “re” ha pensato di scrivere una lettera Donald Trump, presidente americano che vuole separare gli Usa dal Messico con un muro. Nella lettera, Cioaba propone a Trump una squadra di Rom per la costruzione del muro.
Cioaba, all’agenzia Mediafax, ha affermato di voler fare un’offerta e sicuramente ad un prezzo molto vantaggioso, se Trump affida l’appalto ai Rom, il muro verrà costruito. E ha aggiunto: “Sappiamo che il presidente americano è molto determinato nelle sue decisioni e che costruirà quel muro. Noi siamo 18 milioni in tutto il mondo ed alcune migliaia vivono proprio in America”.
Immediata la risposta di Hans Klemm – ambasciatore americano in Romania – che ,durante una conferenza stampa a Galati, ha fatto intendere tutta la sua reazione alla proposta di Cioaba: “Non posso commentare”; e il suo pensiero: “Posso però dedurre dalle precedenti dichiarazioni che il presidente Trump preferirebbe che a costruire il muro fossero gli americani“.
Dall’altra parte del futuro muro c’è il presidente messicano Enrique Pena Nieto che ha disapprovato il decreto firmato da Donald Trump, nel quale il presidente statunitense ordina l’inizio dei lavori. Il presidente messicano ha ribadito che non ha intenzione di contribuire alle spese per la realizzazione di quest’opera.
Pena Nieto, ha trasmesso, postandolo sul web, un messaggio nel quale ha chiesto al presidente americano “rispetto” per il Messico. Nel messaggio il presidente messicano manifesta il rammarico per “la decisione degli Stati Uniti di continuare la costruzione di un muro che da tanti anni ci divide”.
Pena Nieto afferma ancora una volta il pensiero dei messicani, che non credono nei muri e per questo motivo non parteciperanno alle spese di costruzione di questo e di nessun altro muro.
Pena Nieto, dovrebbe incontrarsi con Donald Trump a Washington martedì prossimo, ma non ha fatto sapere se ha confermato o cancellato la visita.