Gerusalemme, si lancia in auto contro le poliziotte: 5 ferite

A Gerusalemme un giovane palestinese ha lanciato la propria aiuto contro la folla, ferendo cinque poliziotte. In città continuano gli attriti per una situazione di occupazione che va avanti oramai da decenni

Gerusalemme, si lancia in auto contro le poliziotte: 5 ferite

A Gerusalemme, un giovane palestinese ha lanciato la propria automobile contro la folla, ferendo cinque agenti di polizia e travolgendo un ciclista, per poi fermare la propria corsa in corrispondenza della stazione di Shimon Hatzadik. L’uomo ha a quel punto abbandonato il veicolo, cercando di avventarsi sulle poliziotte brandendo una mannaia. Una delle agenti ha a quel punto fatto fuoco, ferendo l’aggressore che, secondo le fonti locali, attualmente non versa in condizioni di immediato pericolo di vita, sebbene il quadro clinico risulti grave. Il portavoce della polizia di Gerusalemme Micky Rosenfield ha dichiarato che si tratta di un “attacco terroristico” su Twitter. L’artefice del gesto sarebbe un palestinese residente in un quartiere ad Est della capitale ebraica.

Nella baraonda generale generata dalla folle corsa sono state ferite cinque poliziotte, due delle quali hanno riportato ferite di media entità, mentre le tre restanti solamente leggere contusioni. L’atmosfera a Gerusalemme era già carica di tensione sin dalle prime ore del mattino, per via del fatto che oggi era un giorno importante sia per i musulmani, quanto per gli ebrei: le tradizionali preghiere islamiche del venerdì coincidevano infatti con la festività del Purim, il Carnevale ebraico; per questo motivo la giornata era segnata in rosso sul calendario dei possibili disordini pubblici.

Le gesta del giovane palestinese sono state poi enfatizzate dal gruppo di Hamas, che ha rilasciato una nota in cui “Hamas benedice l’operazione eroica di Gerusalemme, e le considera la reazione naturale ai crimini ed alle violazioni che l’occupazione israeliana commette contro la nostra gente a Gerusalemme”, sottolineando che “Il governo di occupazione razzista ed estremista ha la responsabilità della situazione cui si è arrivati a Gerusalemme”. Immediata la replica del sindaco della città Nir Barkat, che ha dichiarato: “Non dobbiamo consentire al terrorismo di stravolgere le nostre vite, e continueremo a combatterlo senza compromessi”.

Il clima rimane comunque molto teso, vista l’oramai tristemente nota questione palestinese. Gerusalemme venne abusivamente occupata con un’azione militare (la cosiddetta “Guerra dei sei giorni”) nel 1967 dallo Stato di Israele, e nel 1980 il Parlamento israeliano proclamò unilateralmente Gerusalemme “unita ed indivisa […] capitale di Israele”, sebbene il Consiglio di Sicurezza dell’ONU abbia definito la cosiddetta legge fondamentale “Nulla e priva di validità, una violazione del diritto internazionale […] un serio ostacolo al raggiungimento della pace in Medio Oriente“. Da quel momento sono noti i vari piani urbanistici della città, volti a far prosperare e crescere i quartieri ebraici, e parallelamente a ghettizzare quelli arabi, ostacolandone in ogni modo l’espansione.

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