Frase shock della giornalista egiziana: "Giulio Regeni vada al diavolo"

La questione relativa all'omicidio di Giulio Regeni continua a tenere banco in Egitto, dove l'affermazione di una nota giornalista ha destato grande scalpore: "Giulio Regeni? Che se ne vada al diavolo".

Frase shock della giornalista egiziana: "Giulio Regeni vada al diavolo"

Giulio Regeni vada al diavolo“. La frase shock, pronunciata da una giornalista egiziana, sta facendo il giro del mondo visto l’alto interesse globale che si è scatenato attorno all’omicidio di Giulio Regeni, un caso internazionale che minaccia di compromettere seriamente i rapporti tra l’Egitto e l’Italia.

Perché nonostante tutti i tentativi da parte del nostro Governo di andare incontro alle autorità egiziane, il regime di Al Sisi non si è mai mostrato realmente collaborativo, ed ha continuato a proporre dossier falsificati o contenenti informazioni opportunamente edulcorate, allo scopo di sviare i sospetti dall’ipotesi dell’omicidio di Stato.

Ad infiammare ancora di più la delicatissima questione ci ha pensato Rania Yassine, 44enne speaker televisiva nonché attrice piuttosto nota in Egitto, la quale attraverso il canale El Hadth El Youm (consociato ad Al Arabiya) ha lanciato strali inviperiti contro Giulio Regeni, causando grande shock tra gli attoniti telespettatori.

L’infelice uscita è arrivata durante il notiziario delle 13:00, quando la Yassine ha iniziato a parlare di un complotto creato ad hoc da parte degli avversari dell’Egitto per demonizzare il Governo locale: “Come se Regeni fosse il primo caso di omicido in tutto il mondo. Che cosa dobbiamo dire dei nostri connazionali spariti in Italia e Stati Uniti, dove alle bande mafiose è concesso di tutto?“.

Ma l’affermazione clou è arrivata poco più tardi, quando la giornalista si è lasciata andare ad un glaciale: “All’inizio provavo pietà per lui, era pur sempre un ragazzo ucciso. Ma ora basta, che se ne vada al diavolo! Non rompete, siamo stanchi anche di voi!“.

La figlia del celebre attore Mahmoud Yassine ha poi rincarato la dose sui social network: “L’Egitto è perseguitato dalle potenze occidentali, sempre più invidiose della nostra stabilità e ritrovata democrazia!“. Purtroppo per le argomentazioni della 44enne però, i fatti parlano in maniera ben diversa, dal momento che secondo i dati di Amnesty International il regime di Al Sisi ha di fatto quasi eliminato i diritti umani nel Paese dei Faraoni.

Non solo: in tutto l’Egitto, per molti cittadini Giulio Regeni è diventato una sorta di martire, un personaggio che – grazie alla sua vicenda – è riuscito a porre l’obiettivo dei media sulla questione dei desaparecidos egiziani, “scomparsi” a migliaia dopo l’arresto negli ultimi anni, e dei quali le famiglie non hanno più saputo nulla.

Nel frattempo, mentre l’attrice e sedicente giornalista s’impegna a mandare al diavolo il 28enne italiano torturato ed ucciso per cause ancora ignote, le autorità egiziane hanno arrestato Ahmed Abdallah, presidente del consiglio d’amministrazione della Commissione egiziana per i diritti e la libertà, il quale stava fornendo consulenza ai familiari di Giulio Regeni.

E nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 aprile è stato ritrovato in fin di vita un altro attivista per i diritti umani, torturato con armi contundenti, oggetti affilati e scariche elettriche su tutto il corpo, genitali compresi. L’uomo, Khaled Abdel Rahman, era stato arrestato dalla polizia egiziana soltanto 24 ore prima, ed ora lotta per sopravvivere.

Ancora oggi molti cittadini egiziani scendono in piazza nonostante il terrore di fare la stessa fine, chiedendosi quando tutto questo potrà finire. Ma secondo Rania Yassine, non sta accadendo assolutamente nulla: è tutto un complotto delle “cattivissime” potenze occidentali invidiose della meravigliosa democrazia egiziana.

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