Costretti a mangiare cani e gatti per non morire di fame

Nelle città assediate della Siria, dilaniata dalla guerra civile, la popolazione muore di fame e per sopravvivere è costretta a cibarsi di erba e foglie, o addirittura di carne di cani e gatti.

Costretti a mangiare cani e gatti per non morire di fame

La situazione è disperata nelle città assediate della Siria: alcuni si stanno alimentando con erba e foglie degli alberi per calmare la fame e riuscire a sopravvivere; altri sono arrivati a mangiare carne di cani e gatti.

Questo è ciò che sta succedendo alle popolazioni assediate della Siria, dove la guerra civile sta devastando questa nazione araba ormai da 5 anni e fino a questo momento ha provocato più di 250 morti e milioni di sfollati. Secondo alcune organizzazioni di aiuti umanitari che operano nella regione, nella località di Madaya, controllata dalle forze ribelli e situata a 25 chilometri da Damasco, alcuni civili stanno morendo per la scarsità di alimenti e medicinali o nel tentativo di fuggire dall’assedio.

Le persone, scheletriche, camminano per la strada come fossero spettri. Rimangono tutto il giorno nei loro letti, con lo sguardo fisso, aspettando la morte”, racconta Ali Ibrahim, attivista oppositore, al quotidiano El Mundo attraverso Skype da Madaya, un inferno dove negli ultimi mesi 62 persone sono morte di fame. “E’ un lusso riuscire a mangiare ogni tre o cinque giorni”, aggiunge Ibrahim.

La stagione invernale, poi, peggiora la situazione, e la gente utilizza qualsiasi cosa per accendere le stufe, anche la plastica con conseguenti problemi respiratori. Si stima che circa 30.000 persone sono intrappolate nelle località assediate e che si sono viste obbligate a mangiare erba e amsottoporsi a interventi senza anestesia. Intanto gli assedianti vendono un chilo di riso a quasi 300 euro, un prezzo impossibile da sostenere per la maggior parte delle persone.

L’ultimo aiuto umanitario che l’Onu ha introdotto a Madaya risale al mese di ottobre: una partita di biscotti. Ma erano scaduti e molti si sono ammalati. “E’ stato più un danno che un favore”, commenta Ali Ibrahim.

Inginocchiatevi o morite di fame“, questa scritta su un muro siriano è la condanna a morte che il presidente Bashar Assad ha firmato contro i 40.000 abitanti di Madaya, di cui 850 sono bambini. Circondati dall’esercito siriano e dalle alleate milizie libanesi di Hezbollah e una cintura di mine, fuggire da Madaya è impossibile.

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