Charlie, Corte europea: “Possono staccare la spina al bimbo di 10 mesi”

La Corte dei diritti umani ha respinto il ricorso dei genitori di Charlie Gard, approvando la decisione delle autorità britanniche di staccare i macchinari che tengono in vita il bambino anche contro il volere del padre e della madre.

Charlie, Corte europea: “Possono staccare la spina al bimbo di 10 mesi”

l piccolo Charlie Gard può morire“, ecco la sentenza che getta nello sconforto i genitori. La Corte europea dei diritti umani infatti ha dato il via libera alle decisioni prese dai tribunali britannici in base alle quali si possono sospendere le cure che finora hanno tenuto in vita il bimbo di soli dieci mesi, respingendo così il ricorso dei genitori del bambino che in questi mesi hanno tentato in tutti i modi di tenere in vita il figlio, intraprendendo una dura battaglia legale e sui media per il diritto alla vita del piccolo che ha anche scatenato un acceso dibattito in tutta la Gran Bretagna.

Nell’ambito di questa lotta i due genitori, Connie Yates e Chris Gard, avevano deciso di ricorre al tribunale di Strasburgo ottenendo anche una sospensiva della decisione britannica nei giorni scorsi ma purtroppo anche questa mossa si è rivelata inutile. Nel ricorso fatto, i genitori del piccolo Charlie avevano sostenuto che l’ospedale inglese avesse bloccato l’accesso a un trattamento sperimentale per mantenere in vita il piccolo negli Stati Uniti, violando così il diritto alla vita e anche quello alla libertà di movimento. Oltre a questa denuncia c’è stata anche quella ai tribunali britannici per la loro decisione, citata: “come un’interferenza iniqua e sproporzionata nei loro diritti genitoriali”.

I giudici nonostante tutto hanno respinto la loro tesi dando di fatto il via libera alla morte del piccolo.

La sentenza letta alla giovane coppia dice: “La Corte ha dato peso al fatto che esiste una legislazione – compatibile con la Convenzione europea dei diritti umani – che regola sia l’accesso ai trattamenti sperimentali che la sospensione dei trattamenti per tenere in vita qualcuno”. Inoltre i giudici hanno rilevato che le decisioni dei tribunali nazionali sono state meticolose e accurate, e anche riesaminate in tre gradi di giudizio con ragionamenti chiari ed estesi che hanno corroborato sufficientemente le conclusioni a cui sono giunti i giudici.

La storia di Charlie Gard è da tempo al centro sia del dibattito pubblico sia dei tribunali in Gran Bretagna.

Tutto è iniziato quando il piccolo, dopo otto settimane di vita, aveva cominciato a perdere forze e peso, ed è stato così portato nel più importante ospedale pediatrico inglese, dove gli era stata diagnosticata una rarissima malattia genetica, la sindrome di deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dei muscoli fino ad impedirgli anche di respirare. Quando i medici del Great Hospital di Londra, constatando l’inesistenza di cure, hanno deciso di staccare le spine ai macchinari, i genitori si sono opposti e il caso è finito davanti i giudici.

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