L’Austria imbocca un percorso controccorrente rispetto alla linea europea. Da Vienna, dopo l’annuncio del ritiro dal piano europeo di ricollocamento dei profughi, arriva una nuova stretta sui migranti da parte dell’esecutivo composto da socialdemocratici e popolari: le misure restrittive annunciate alla fine di gennaio saranno attuate.
Nel documento di 35 pagine, approvato due mesi fa dal governo del cancelliere Christian Kernvige, vige che sarà vietato indossare il velo integrale in pubblico, distribuire copie del Corano e i migranti saranno obbligati, per il primo anno di permanenza nel paese, a frequentare corsi di lingua e cultura tedesca.
In Austria per le donne musulmane, non sarà possibile, come accade in Francia, Belgio, Bulgaria ed alcune regioni in Svizzera, indossare il niqab, il velo integrale islamico che lascia visibile solo gli occhi. Il pacchetto di norme include, nel quadro delle modifiche al piano “sicurezza e immigrazione”, anche il divieto per i gruppi islamici salafiti di distribuire in pubblico copie del Corano.
I migranti che non intendono perseguire il programma incorreranno nella diminuzione dei sussidi da parte dello Stato.”Solo in questo modo le persone potranno elaborare il rispetto verso la società“, ha detto il ministro degli Esteri e dell’Integrazione di Vienna, Sebastian Kurz.
La scelta di porre limitazioni ben definite sui migranti, da parte dell’esecutivo austriaco di grosse koalition, con l’annuncio del ritiro dell’Austria dal piano europeo per la ricollocazione dei profughi e con le nuove misure fra poco vigenti, è inserito in un tentativo di porre freni all’estrema destra dell’Fpö, che ha posto fra i propri cavalli di battaglia, la lotta contro un’immigrazione senza regole.