Tassa rifiuti: rimborso IVA, richiederlo è possibile. Ecco come fare

L’IVA sulla tassa sui rifiuti non andava versata. Ecco a chi spetta il rimborso e come richiederlo. Dove presentare le istanze? La tassa sui rifiuti è un tributo e, in quanto tale, non è soggetta a IVA, non rappresentando un servizio, quindi l’IVA non va pagata.

Tassa rifiuti: rimborso IVA, richiederlo è possibile. Ecco come fare

Tanti gli italiani che possono richiedere il rimborso dell’IVA sulla tassa sui rifiuti che sia della TIA, TARES, o TARSU. La domanda che molti si pongono è legata alla richiesta di rimborso. Come fare domanda e a chi? Facciamo chiarezza, in primis, partendo dal presupposto che la tassa essendo un tributo non è soggetta a IVA.

Ad affermare tale concetto è stata la Corte di Cassazione con sentenza n. 5078/2016, che ha dichiarato l’illegittimità del calcolo dell’IVA sulla tassa sui rifiuti, sulla base del principio del divieto posto sulla doppia imposizione del prelievo fiscale. Essendo la tassa sui rifiuti un tributo, quindi, non è soggetta a IVA; essendo di fatto un’imposta che i cittadini sono tenuti a pagare, non rappresenta un servizio, e dunque l’IVA non va pagata.

L’Agenzia delle Entrate si è più volte espressa a favore dell’IVA sulla tassa dei rifiuti, ritenendola legittima, in qualità di servizio reso al cittadino dal Comune. Quindi, classificando Tia, Tares o Tarsu non come tasse, ma bensì come servizi.

Fortunatamente ad avere la meglio in questo conflitto sono stati i cittadini che potranno richiedere il rimborso dell’IVA pagata indebitamente, grazie alla Giurisprudenza che ha fatto valere il principio del divieto di doppia imposizione fiscale.

Il rimborso dell’IVA può essere richiesto dai cittadini compilando un apposito modulo distribuito presso l’associazione dei consumatori. I cittadini possono reclamare ed ottenere il rimborso dell’IVA – ingiustamente pagato – presentando un’istanza.

La Corte di Giustizia UE, si è pronunciata anche in merito al pagamento dell’IVA sul canone Rai dichiarandolo illegittimo, come la “sorella” tassa sui rifiuti.

Al momento solo la Toscana rappresenta il primo comune dove i cittadini hanno potuto godere dei rimborsi. Circa 6 mila euro l’importo del rimborso più cospicuo, che il comune ha dovuto versare a 24 cittadini. Gli importi dei rimborsi elargiti dal comune oscillano dai 150 ai 350 euro a cittadino. Le quote dei rimborsi variano in relazione alle somme degli anni richiesti nella domanda.

È importante sapere che, per richiedere il rimborso dell’IVA, il cittadino deve controllare nelle fatture pagate alla TIA – Tassa Igiene Ambientale – vi sia calcolata la voce IVA. Una volta verificato questo, l’interessato che intenda procedere con la richiesta di rimborso, deve recuperare tutta la documentazione in suo possesso: fattura, ricevute e comunicazioni di vario tipo, per presentare la domanda. L’istanza corredata di tutti i documenti necessari può essere presentata direttamente al comune di residenza o attraverso le associazioni dei consumatori.

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