Il mercato biologico è in evidente crescita e nel 2016 chiuderà con un +20%. Questo quanto risulta all’AssoBio, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Trasformazione e Distribuzione di Prodotti Biologici e Naturali che, ogni tre mesi, tiene monitorate – a campione – 18 imprese che appartengono all’associazione.
Il fatturato – prezzi all’ingrosso – dello scorso anno per queste imprese è stato di 594 milioni di euro, un incremento del 22,4% rispetto al 2014 che aveva registrato un fatturato di 485 milioni. Nei primi nove mesi del 2016, la quota del fatturato ha già raggiunto i 493 milioni, superando le vendite dell’anno 2014.
Sempre nei mesi gennaio–settembre è stato segnalato un andamento molto positivo anche per quanto riguarda l’export; sono stati inviati all’estero prodotti biologici per 64 milioni di euro, mentre il totale delle vendite nel 2015 era stato di 63 milioni. La percentuale di crescita del 2015 era pari al 16% ed è già stata superata; questo grazie anche all’acquisizione di imprese distributive estere da parte di operatori italiani avvenute a metà anno.
Anche la grande distribuzione ha contribuito all’andamento positivo: nei primi 9 mesi del 2016, le 18 aziende prese in esame hanno fornito 104 milioni di euro in prodotti biologici, mentre nei dodici mesi del 2015 ne erano stati forniti 115.
Sono circa mille i negozi specializzati in prodotti biologici; anche questi canali di piccola distribuzione hanno contribuito all’incremento, dato che da gennaio a settembre il campione di aziende esaminate ha fornito prodotti per 263 milioni di euro, raggiungendo così il 75% di quelli venduti nel 2015, ossia 349 milioni.
Già, secondo l’AssoBio, questo mercato ha alle spalle un’esperienza di crescita continua e progressiva se – considerando solo l’Italia – mentre tutti i mercati lamentano di non vendere, la vendita di prodotti biologici e naturali nel 2012 ha chiuso con il +8.5%, nel 2013 +11.9%, nel 2014 +13.2% e nel 2015, come abbiamo visto, di oltre il 20%.