In arrivo l’abbassamento delle tasse. Ma sarà valido solo per il Sud

In seguito al clamore suscitato dai dati forniti dallo Svimez, Matteo Renzi ha annunciato lo stanziamento di circa 80 miliardi di euro per le infrastrutture nel Meridione. E dal prossimo autunno, i cittadini del Sud pagheranno meno tasse.

In arrivo l’abbassamento delle tasse. Ma sarà valido solo per il Sud

Le tasse sono ormai diventate uno degli argomenti di maggiore tendenza in Italia negli ultimi decenni: il loro costante aumento nel tempo è infatti divenuto uno dei motivi di discussione più comuni, in senso traversale. Perché interessa praticamente tutti (sebbene siano in particolare le classi medio-basse ad essere nel centro del mirino, come d’altronde è sempre stato). Non a caso, in tempo di propaganda elettorale, Destra e Sinistra si ritrovano univocamente concordi su un punto, irriducibile, imprescindibile. Apparentemente inarrivabile. “Abbasseremo le tasse agli italiani”. Un leitmotiv reiterato fino a gettare gli elettori nello sconforto della nausea più estrema.

Reiterato e poi disatteso in realtà, con una puntualità così precisa, che persino dalla Svizzera una discreta occhiata d’ammirazione, probabilmente, è arrivata. “Mai visti gli italiani così operosi” si sentirà forse bisbigliare nei salotti di Ginevra, dopo aver ammirato la geniale capacità dei nostri politici di trovare l’escamotage per riuscire a tassare più dell’anno precedente, dopo aver irrimediabilmente predicato il contrario. Riscuoti lì, riscuoti là, imponi questo, taglieggia quell’altro…ed è finita com’è finita.

Ovverosia che, stando ai dati di Luglio 2014 diffusi dall’Ufficio studi di Confcommercio, l’Italia è il Paese con la pressione fiscale più alta al mondo tra le nazioni industrializzate. Praticamente, togliendo dal computo l’Uganda e realtà analoghe (che fare studi di questo genere laggiù non è poi così semplice), sul pianeta Terra quelli che pagano più tasse sono gli italiani. La cosa peggiore? I servizi erogati sono incredibilmente scadenti. In Danimarca ad esempio, la pressione sociale è molto alta, ma viene compensata da uno standard qualitativo dei servizi offerti dallo Stato altrettanto elevato.

Nei Paesi elvetici l’apparato statale rasenta l’eccellenza. Il cittadino paga, ma quando ha bisogno-per qualsiasi cosa-lo Stato c’è. In Italia, i dirigenti danno disposizione agli ospedali di inviare i malati altrove per poter mettere a verbale-al momento di dover presentare la documentazione relativa ai ricoveri-che il numero di pazienti che si sono rivolti a quella struttura non è sufficiente a giustificare il suo mantenimento. E’ questo il sistema che stanno utilizzando per riuscire a legittimare la chiusura selvaggia dei centri ospedalieri. Benvenuti nel Belpaese.

Ma torniamo a parlare di tasse, che tanto ci piace. Lo Svimez (l’Associazione per lo SVIluppo dell’industria nel MEZzogiorno) ha fornito dati che hanno messo il governo di Renzi in allarme. La situazione può essere riassunta alla perfezione dall’estratto di una lettera inviata al Premier da Roberto Saviano, particolarmente attento ai disagi del Meridione: “Faccia presto, caro Presidente del Consiglio, ci faccia capire che intenzioni ha: qui ormai nel Mezzogiorno s’è rotto anche il filo della speranza”.

La soluzione? Un piano da 70-80 miliardi di euro ad esclusivo appannaggio del Mezzogiorno, annunciato dal ministro dello Sviluppo Guidi, soldi che andranno investiti nelle infrastrutture del Sud Italia. Ma sembra che i provvedimenti non saranno circoscritti ad un semplice stanziamento di fondi, poiché sarebbe già prossimo ad essere approvato un provvedimento relativo a sgravi fiscali ad hoc per imprese e famiglie residenti nelle regioni meridionali.

Matteo Renzi ed il ministro dell’Economia Padoan si sarebbero infatti trovati concordi sull’idea di ridurre le tasse al Sud, partendo già dal prossimo autunno. Un bonus fiscale che, se da una parte potrà fare la felicità dei cittadini meridionali, dall’altra promette già di far nascere ulteriori motivi d’attrito con i Governatori del Nord.

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