Def, secondo Padoan la crisi italiana è peggio di quella del ’29

Il Ministro dell'Economia, nella nota di aggiornamento al Def, scrive che la crisi italiana è peggio di quella della Grande Depressione. Il Ministro illustra la prossima legge di Stabilità che prevede numerose misure per la crescita

Def, secondo Padoan la crisi italiana è peggio di quella del ’29

Secondo Pier Carlo Padoan la crisi in atto in Italia è superiore rispetto a quella verificatasi durante la Grande depressione del ’29. E aggiunge anche: “l’area dell’euro è a un bivio, con i Paesi che in assenza di interventi rischiano di avvitarsi in una spirale di stagnazione e deflazione”. Il Ministro dell’Economia infatti ritiene che nell’Eurozona e in Italia la ripresa è molto fragile. Secondo Padoan bisogna muoversi con fermezza per avere una ripresa decisiva e per farlo serve una legge di Stabilità mirata alla crescita, che potrà contare sulla flessibilità data dall’Ue, circa 11 miliardi, da utilizzare principalmente per tagliare le tasse. La profonda recessione ha lasciatodanni strutturali” che possono essere recuperati solo con interventi forti. A tal propodito il Ministro dice: “Occorre muovere con decisione su più fronti nella consapevolezza che in assenza di una ripresa robusta la tenuta del tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse”.

Il Def termina con risposte dettagliate riguardo ai rilievi Ue, ma fa slittare il pareggio di bilancio al 2017 ed è basato sui tagli di spesa. La garanzia per Bruxelles è una nota che anticipa che nella legge di Stabilità sarà inserita una clausola che rappresenta una vera stangata, che vale 12,6 miliardi sul 2016, 17,8 miliardi nel 2017 e 21,4 miliardi nel 2018. Con la dote di 11 miliardi il Governo intende realizzare interventi per rilanciare occupazione e investimenti, strumenti che dovrebbero stimolare la crescita. La manovra prevede “un ambizioso pacchetto di interventi strutturali” per incentivare la crescita, e ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese.

La prossima legge di stabilità annuncia il calo delle tasse, che prevede l’utilizzo di almeno 10 miliardi. La manovra si occuperà anche delle risorse per la scuola e di creare nuovi ammortizzatori sociali, per un totale di circa 20 miliardi. Tra spese da coprire, tagli, aggiustamenti di conti, e una “variazione positiva saldo strutturale di 0,1 punti percentuali di Pil”, come si legge nel Def, ci vorranno almeno altri 4 o 5 miliardi.

Per non parlare del debito, che quest’anno salirà al 131,6%, 3,7 punti in più rispetto al 2013: si prevedono meno privatizzazioni e anche un aumento del fabbisogno, che sarà pari a 0,7 punti, nonostante nei primi 9 mesi del 2014 sia stato di 7,7 miliardi in più rispetto al 2013.

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