Uscire dal’euro o meno è una delle questioni che più arrovellano i cittadini italiani oggigiorno, tant’è che il fronte di coloro che vorrebbero sganciarsi dalla moneta unica europea si fa di anno in anno più nutrito. Le masse infatti stanno dimostrando sempre più insofferenza nei confronti dell’estabilishment bancaria che governa l’economia occidentale, e l’uscita dall’euro viene spesso vista come la panacea a tutti i mali della finanza italiana.
La situazione, ovviamente, è un po’ più complessa, cionondimeno i “No euro” sono sempre più agguerriti, e molti di loro sono convinti che un insuccesso al referendum costituzionale potrebbe essere il viatico perfetto per far uscire l’Italia dall’Eurozona.
Questa ipotesi era stata recentemente corroborata anche da Deutsche Bank, quando il capo economista David Folkerts-Landau aveva ipotizzato un’Eurozona priva dello stivale italico nel caso in cui il referendum costituzionale avesse esito negativo. Nello specifico Folkerts-Landau aveva rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Il mio timore è che più ci si avvicina alla data del referendum, e più l’effetto dell’elezione di Trump si fa sentire, più gli investitori esteri usciranno dall’Italia sino a far esplodere lo spread“.
Parole che avevano fatto tremare l’economia italiana non più tardi di una settimana fa e che ora Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, ha tentato di stemperare: “Vinca il ‘Sì’ o il ‘No’, l’Italia dovrà andare avanti con le riforme […] Lo sforzo di rendere il nostro ambiente economico più favorevole all’attività di impresa dovrà continuare“.
“Dopo il 4 dicembre se vince il ‘No’ in questo Paese tutto si aggiusterà, ci sarà solo qualche contraccolpo nell’immediato” ha spiegato Visco. Le dichiarazioni del numero uno di Bankitalia sembrano dunque volte a tranquillizzare i mercati in vista di un possibile fallimento al referendum, resta da capire quale sarà la risposta e – soprattutto – quali saranno le intenzioni degli investitori qualora il fronte del “No” dovesse uscire vittorioso.