Clamorosi cambiamenti sul prezzo dell’olio extravergine d’oliva. La prolungata siccità che ha caratterizzato il 2016 ha fatto diminuire la produzione complessiva di olio d’oliva nel Mediterraneo, soprattutto in Italia.
La produzione è diminuita del 25% e le amare conseguenze iniziano a farsi sentire. In Italia, in Grecia, in Tunisia e in Spagna ci sarà un netto taglio della produzione a causa del clima torrido e fastidiosamente arido.
A livello globale la riduzione sarà circa del 14%. Se così fosse, un altro pezzo forte dell’industria italiana verrebbe a subire un doloroso colpo, in un settore dove l’importo al dettaglio è già in crescita per via della forte richiesta da parte del mercato americano, cinese, brasiliano e australiano. Ad ogni modo, anche in altri paesi europei, come ad esempio la Grecia, è prevista una riduzione produttiva del 20%. In Tunisia invece si stima un calo del 17% e in Spagna del 7%.
Il problema sostanziale è che la domanda mondiale è via via sempre più in crescita, sia per l’importanza che si attribuisce alle virtù e alle eccellenti proprietà organolettiche dell’olio d’oliva – ricco di antiossidanti – sia per la qualità della materia prima.
Tutto ciò ha determinato una sconvolgente impennata del prezzo dell’olio extravergine d’oliva, incrementato oltre i 4.200 dollari per tonnellata. In Europa il prezzo di vendita al dettaglio ha subìto una crescita pari al 26%, in Spagna addirittura al 36%.
Tenendo in considerazione che i prezzi indicati non sono ancora quelli applicati negli ipermercati, nei prossimi mesi si trema e si aspetta un clamoroso aumento rispetto al prezzo attualmente in vigore.