Attimi di panico per Vittorio Sgarbi, che è stato vittima di un brutto incidente: la sua auto ha preso fuoco a causa di un corto circuito all’impianto elettrico. La sera del martedì, il critico era in macchina e stava viaggiando tra Grottaglie, nel Tarantino, e Villa Castelli, in provincia di Brindisi, in procinto di raggiungere Ceglie Messapica, dove doveva presentare il suo libro. A bordo con Sgarbi vi erano l’autista e due collaboratrici, rimasti per fortuna tutti illesi.
La Lancia Thesis è andata distrutta: a quanto pare, l’incendio è stato generato da un corto verificato all’impianto elettrico della macchina, proprio mentre era in moto. Gli occupanti della vettura, Sgarbi incluso, sono riusciti a uscire dall’abitacolo prima che il fuoco si propagasse all’interno e fortunatamente non hanno subito alcun danno, tranne la forte paura di rimanere intrappolati.
Sgarbi si è presentato a Ceglie Messapica alle 23,15, dopo aver dato l’allarme ed essere intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale, che adesso stanno indagando sulle cause dell’incendio. Nonostante la brutta avventura, Sgarbi ha dato il via alla serata dedicata al suo libro “Il punto di vista del cavallo. Caravaggio”, dove era atteso con ansia e anche con un po’ di apprensione. Infatti, la cittadina dalle 20.30 era in attesa del suo arrivo e tanti erano intervenuti per partecipare all’iniziativa.
Forse le auto non sono di buon auspicio per Vittorio Sgarbi: infatti, il critico d’arte nell’ottobre 2012 ha avuto anche un altro brutto incidente stradale in cui è rimasto ferito. L’incidente è allora avvenuto nei pressi di Frosinone, e la vittima che ne ha subito le conseguenze è stato il suo autista, addirittura finito in coma. Un’esperienza traumatica che all’epoca sconvolse il critico, il quale per qualche tempo è stato avverso alle vetture. Adesso quest’altro incidente, che ha rischiato di far scoppiare la macchina, lo ha un po’ traumatizzato e non si sente più molto sicuro a viaggiare in auto. Il corto circuito, dovuto forse ad un surriscaldamento dell’impianto, poteva trasformarsi in qualcosa di più grave. Sgarbi può ben dire di essere stato molto fortunato ad aver evitato conseguenze peggiori.