Vicenza: Ros sventano sequestro. Arrestati due veneti e un emiliano

Ros sventano un sequestro. La banda aveva preso di mira il figlio minorenne del "Re della birra" vicentino, Bernardo Bassan. La famiglia non era al corrente di ciò che stava accadendo, gli investigatori hanno agito con prontezza e attività di controllo

Vicenza: Ros sventano sequestro. Arrestati due veneti e un emiliano

Un sequestro ai danni del figlio minorenne di Bernardo Bassan è stato sventato in tempo dai carabinieri del Ros. Il padre del ragazzo è proprietario di un’azienda di import export di bevande e catering, che produce e commercia birra: la posizione economica dell’imprenditore e la prospettiva di un ricatto aveva fatto balenare nella mente dei malviventi un rapimento ai danni del figlio. L’intervento ha visto impegnati anche i carabinieri di Vicenza e di Rovigo, che hanno provveduto ad arrestare due veneti e un emiliano, colti in flagranza di reato.

I Ros sono intervenuti stamattina attorno alle sette, quando la signora Bassan e il figlio erano andati a prendere la macchina per andare a scuola. I carabinieri hanno fermato i malviventi mentre stavano per aggredire mamma e figlio con l’intento di portare con loro il minorenne. Il loro piano prevedeva la simulazione di una rapina per rendere credibile la messinscena. 

Gli investigatori erano a conoscenza del piano senza che la famiglia Bassan avesse sospettato qualcosa, e avevano messo sotto protezione i componenti creando una rete di controllo. Gli investigatori avevano avuto una soffiata da una rodigina che era stata fermata e che aveva raccontato di non aver fatto parte della banda. L’idea del sequestro agli organizzatori era venuta in mente perché avevano troppi debiti e e problemi economici molto gravi. 

Secondo la procura il capo del gruppo criminale è un imprenditore padovano che conosceva bene la famiglia thienese, e inoltre aveva molti debiti anche con essa. Le altre due persone finite in manette sono padre e figlio residenti a Occhiobello e Ferrara. I tre avevano intenzione di chiedere un riscatto tra uno o due milioni di euro, e come nascondiglio avevano scelto un casolare abbandonato. La famiglia Bassan è ancora sconvolta per la vicenda, e la signora, incredula per ciò che è accaduto, ha chiesto alla polizia se la vicenda era reale oppure una finzione. Il ragazzo è ancora spaventato, e si è messo a piangere per quello che poteva accadere. La famiglia Bassan è stata fortunata e la polizia ha fatto il suo dovere in maniera esemplare, sventando un sequestro senza provocare danni o feriti. 

Continua a leggere su Fidelity News