Varese, accoltella il cognato durante lite per il volume della tv

La vicenda è accaduta a Jerago con Orago, nel Varesotto. Dopo l'omcidio, l'assassino ha chiamato i carabinieri ed è stato arrestato. I due litigavano spesso, e la vittima da tempo abitava dal cognato perché era disoccupata.

Varese, accoltella il cognato durante lite per il volume della tv

Un uomo di 64 anni, Luciano Borile, ha ucciso il cognato dopo una lite sorta per futili motivi. La vittima, Angelo Crespi, 60 anni, è stata colpita a coltellate perché teneva troppo alto il volume del televisore. La vicenda è accaduta a Jerago con Orago, località del Varesotto e l’assassino si è accanito più volte sul cognato con un coltello da cucina. La scena dell’orrore è successa nel salotto di casa ed è lì che i carabinieri hanno trovato il cadavere. E’ stato proprio il Borile a chiamare la polizia, dopo aver ucciso il cognato, che è accorsa subito e si è trovata davanti a quella scena agghiacciante, con il cadavere immerso in un lago di sangue.

Angelo Crespi era disoccupato da tempo e per questo motivo era stato ospitato dal cognato e dalla sorella, che vivevano nell’appartamento di un condominio in via XX Settembre. I due uomini litigavano spesso, soprattutto per ragioni familiari ed economiche e di frequente arrivavano anche alle mani, ma finora tutto si era apparentemente risolto. I due cognati erano soli in casa e verso le 14 era iniziato il litigio, mentre stavano guardando la tv in salotto. All’improvviso, alla richiesta del Borile fatta al cognato di abbassare il volume del televisore, e di fronte all’ennesimo rifiuto, si è scagliato contro di lui.

Ai militari che lo hanno raggiunto nell’abitazione, l’omicida aveva detto quando li ha chiamati: “Ho ucciso mio cognato, venite a prendermi”. Accanto al corpo è stata trovata l’arma del delitto, che i carabinieri di Gallarate hanno provveduto a sequestrare e a fare i sopralluoghi sono intervenuti anche il medico legale e il pm Francesca Parola, della Procura di Busto Arsizio.

Durnate il litigio la vittima si era difesa e aveva ferito il cognato con lo stesso coltello. L’omicida adesso si trova in ospedale per essere curato delle ferite riportate, che non sono per nulla gravi, ma presto sarà trasferito in carcere. La stanchezza e la non sopportazione hanno portato quest’uomo a commettere un omicidio, esasperato dal comportamento di una persona che non voleva saperne di prendersi le proprie responsabilità. Il rifiuto alla richiesta di Borile è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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