Treviso, licenziato un professore per incapacità di insegnamento

Il caso di Treviso è piuttosto singolare: il provvedimento sul professore licenziato per incapacità di insegnare è a quanto pare il secondo caso in Italia, e di solito i licenziamenti nella scuola scaturiscono da motivi disciplinari

Treviso, licenziato un professore per incapacità di insegnamento

Il caso del professore licenziato perché non sapeva insegnare è piuttosto singolare e ha destato stupore e perplessità: la vicenda è accaduta all’Istituto superiore Einaudi-Scarpa di Montebelluna, in provincia di Treviso, dove un professore, dopo le proteste di alunni e genitori e accertamenti sulla veridicità dei fatti, è stato licenziato perché ritenuto incapace di insegnare. Il professore, che insegnava di ruolo in quell’istituto, si è trovato così senza lavoro per motivi non disciplinari, ma per imperizia, che è stata ritenuta valida per provvedere al suo licenziamento.

Il professore licenziato era entrato in ruolo nel 2007, anno in cui aveva ottenuto una cattedra di educazione tecnica. E’ stato lo scorso anno che sono incominciate le proteste e gli avvisi degli alunni al preside, in cui sostenevano l’incapacità dell’uomo di dare valutazioni corrette alle verifiche degli alunni, sbagliando spesso il voto e dando voti bassi a verifiche corrette e volti alti a compiti sbagliati.

E’ scattato così un controllo da parte del preside che ha visto un percorso di valutazione sull’insegnate e sulle sue capacità di insegnamento, percorso che si è concluso con un risultato piuttosto singolare: il professore è stato ritenuto dagli ispettori del ministero incapace di insegnare e quindi è stato disposto il suo licenziamento.

Il caso è piuttosto curioso e quasi unico: infatti un caso analogo risale al 1987 quando un’insegnante di Padova per questo motivo perse il lavoro. L’insegnante di quel caso fece numerosi ricorsi al Tar ma nulla servì a restituirle il suo posto di lavoro, e l’insegnante morì senza avere ottenuto nulla. I provvedimenti come questi non sono affatto comuni nella storia dell’insegnamento e non hanno nulla a che vedere con i licenziamenti per motivi disciplinari, che riguardano comportamenti scorretti o assenze ingiustificate.

Infatti, l’analisi fatta dagli ispettori del ministero ha trovato riscontro con le accuse mosse dai ragazzi nel caso di Treviso, che purtroppo hanno dovuto scegliere il male minore per gli alunni ma che certamente è stato un duro colpo per il docente che si trova improvvisamente senza lavoro.

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