No Tav: poliziotto ustionato nella protesta in Val di Susa

Una nuova protesta in Val di Susa e un poliziotto è stato ferito alla caviglia da un petardo. Riaperta dopo alcune ore l'autostrada del Frèjus Torino-Bardonecchia, che era stata chiusa in via precauzionale

No Tav: poliziotto ustionato nella protesta in Val di Susa

Ancora proteste in Val di Susa, dove durante la notte i No Tav hanno lanciato petardi e fuochi d’artificio contro l’area, ribellandosi alle forze dell’ordine, e dove è rimasto ferito proprio da un petardo anche un poliziotto. I manifestanti si sono dileguati nei boschi e poco dopo sono state eseguite le operazioni di bonifica dell’autostrada del Frèjus Torino-Bardonecchia per poterla riaprire.

Il poliziotto colpito dal petardo è un sostituto commissario di polizia, che per fortuna è rimasto ferito in modo lieve alla caviglia. I carabinieri hanno anche sequestrato un ponte artigianale, costruito con legno e ferro, che i manifestanti utilizzavano per attraversare il torrente Clarea. L’autostrada del Frejus era stata chiusa verso la mezzanotte dopo che alcuni manifestanti avevano incendiato alcuni pneumatici nella galleria di Giaglione, poi è stata riaperta alle 3,30.

Le forze dell’ordine hanno risposto ai petardi e alle bombe carta con lanci di lacrimogeni. I protestanti hanno manifestato il loro dissenso ancora una volta; già da qualche giorno un gruppo di attivisti No Tav si era radunato in quell’area per il classico campeggio itinerante, con cui esprimono in maniera evidente la loro negazione al progetto. Durante la protesta sono stati sospesi i lavori nel cantiere di Chiomonte per precauzione ed evitare ulteriori danni a cose o persone. I No Tav hanno anche cercato di avvicinarsi al cantiere, ma non vi sono riusciti perché il posto era già presidiato da polizia, carabinieri e anche dalla guardia di finanza.

Successivamente è avvenuto il lancio di fuochi d’artificio e di petardi, che è andato avanti per oltre un’ora, fino a quando non si sono dileguati nei boschi e sono spariti dalla vista dei carabinieri. Sabato prossimo è prevista una nuova marcia; i No Tav non si arrendono, decisi a bloccare la costruzione di questo tratto che secondo loro deturpa natura, ambiente e spazza via anche numerose attività. Speriamo che presto si raggiunga un compromesso, e che lo Stato prenda in considerazione le richieste degli abitanti del luogo.

Continua a leggere su Fidelity News