“Uccelli di rovo” all’italiana: la sposa fa sesso col prete. La donna pugliese ha confessato, il giorno delle nozze, la relazione che portava avanti da due anni con il parroco della chiesa che frequentava.
La vicenda è accaduta a Taranto, i due giovani, fidanzati da 10 anni, stavano per coronare il loro sogno d’amore, disintegrato nel modo peggiore. La chiesa era gremita, invitati festanti, gioiosi, pronti alle lacrime, ansiosi, per l’entrata della sposa che, però, aveva altro da fare: era intenta ad accoppiarsi in sacrestia con il prete che avrebbe dovuto sposarla.
Rapporto decisamente coinvolgente, appassionato, i gemiti sono stati uditi dentro la chiesa, nello sconcerto generale. La ragazza colta con le mani nella marmellata, si è giustificata dicendo che “Lui mi capisce come nessuno, io lo amo ma lui ama Dio”.
La giovane racconta che due anni prima il rapporto con il fidanzato era caduto in una profonda crisi, il parroco le era stato affianco per confortarla (e non solo…) ascoltandola con amore e attenzione, abbracciandola, accarezzandola. L’appoggio spirituale si era trasformato, velocemente, in un altro genere di relazione, sessuale.
Il sacerdote era divenuto importante per la ragazza, un punto di riferimento; si sentivano ogni giorno, nel turbamento della donna depressa, angustiata, dal conflitto interiore, da quell’amore proibito. Il prete, a quanto viene riportato, era un talento nel talamo, coinvolgente, passionale: la fedigrafa non ha interrotto la relazione neppure dinnanzi all’annuncio delle nozze.
Si è scoperto che il parroco dispensava amore molto spesso, le fedeli in crisi relazionale erano le sue prede abituali.