Stalking: boom di diffide e allontanamenti. Ma le violenze domestiche aumentano

Dai dati del Viminale emerge un aumento dei reati di femminicidio. Se da un lato sono quadruplicate le misure di polizia dall'altro sono aumentati i casi di violenze tra le mura domestiche e di sfruttamento minorile.

Stalking: boom di diffide e allontanamenti. Ma le violenze domestiche aumentano

Sono terribili i dati che emergono dalle statistiche del ministero dell’Interno, proprio a un anno e mezzo dall’applicazione della legge sul “femminicidio” e mentre ci si accinge a celebrare l’8 Marzo, festa delle donne. Nonostante le misure volte ad assegnare pene più dure per i reati di stalking e maltrattamenti, sono in aumento i reati di sfruttamento di prostituzione e di pornografia minorile. Dai dati infatti emerge che i reati di “maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli” sono passati da 11991 a 12125 e le vittime per una percentuale dell’81 per cento sono donne o bambine.

Isabella Rauti, presidente della onlus internazionale Hands Off Women, risponde sull’efficacia della legge: “La legge 119 in vigore dall’ottobre del 2013 ha dato alcuni frutti nell’aumento del numero degli ammonimenti e degli arresti in flagranza di reato che prima non c’erano. È anche aumentato il ricorso alle denunce, che noi consideriamo uno strumento positivo. ma naturalmente siamo tutti consapevoli, almeno io, che le leggi siano una condizione necessarissima, ma non sufficiente se non c’è un contesto costante di educazione al rispetto delle differenze, la cosiddetta educazione sentimentale”.

Rauti sostiene dunque che le leggi non sono sufficienti a diminuire le violenze, perché quello che si deve combattere è una radice malata legata al costume e alla mentalità. Qualche effetto della legge si è riscontrato negli aumenti delle misure contro gli uomini violenti, e una conseguente riduzione delle minacce alle donne, oltre che i percosse, violenze sessuali e lesioni personali.

Un commento sulla situazione arriva da Lorena La Spina, segretario nazionale dei Funzionari di Polizia, che ribadisce come il problema continua ad essere molto preoccupante, e per rendere efficace la legge c’è bisogno di tanta collaborazione. E aggiunge: “Fino a quando non saremo capaci di superare una concezione e un linguaggio che ci relegano in una posizione sostanzialmente marginale, continueremo a costituire una minoranza che necessita ancora di specifiche forme di protezione ed ha bisogno di una festa con cui ricordare a tutti che la violenza contro le donne è un abominio, che deve essere fermato e che ci costringe a dubitare del livello di civiltà del nostro Paese”.

E proprio quando si parla del fenomeno del “femminicidio”, il ruolo di consigliere per le Politiche di contrasto alla violenza di genere al ministero dell’Interno rimane ancora vacante.

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