Sinodo, si discute anche sulle coppie gay

L'assemblea discute le "situazioni difficili" delle famiglie contemporanee. Maggiore attenzione sui divorziati, per riavvicinarli alla chiesa, sulle coppie gay, per cui la chiesa deve essere la casa paterna, e tanti altri quesiti

Sinodo, si discute anche sulle coppie gay

Durante l’udienza in Piazza San Pietro Papa Francesco non perde occasione di predicare come la comunità cristiana sia “tentata dal maligno, che cerca di dividerla”. E durante i giorni del Sinodo, chiamato a parlare delle problematiche delle famiglie moderne questo è il tema più discusso: “superbia ed egoismo sono la causa delle lacerazioni e di ogni disaccordo, che ci rendono intolleranti, incapaci di ascoltare e di accettare chi ha una visione o una posizione diversa dalla nostra“.

Ecco quindi che la sesta giornata dall’apertura dei lavori è stata dedicata alle “situazioni familiari difficili” e alle coppie gay. Il Cardinale brasiliano Raymundo Damasceno Assis ha dichiarato: “Lungi dal chiuderci in uno sguardo legalista, vogliamo calarci nel profondo di queste situazioni difficili per accogliere tutti coloro che vi sono coinvolti e per far sì che la Chiesa sia la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa”.

Anche Papa Francesco aveva indicato la linea della misericordia non condivisa però da tutti i padri del sinodo. La linea più intransigente è quella del cardinale Gerhard Muller, prefetto dell’ex Sant’Uffizio, e a proposito di alcuni battibecchi tra tweet, sostiene che è falso poiché lui era presente. Resta comunque alta la discussione tra i padri più conservatori e quelli disposti alle aperture pastorali che porterebbero ad un riavvicinamento ai sacramenti anche per i divorziati risposati. Un altro tema caldo è la revisione dei processi di nullità dei matrimoni. E altre novità non mancano: durante l’assemblea sono intervenuti i coniugi Stephen e Sandra Conway, giunti in Vaticano dal Sudafrica e responsabili regionali di “Retrouvaille”. Questa è un’organizzazione che aiuta le coppie a ritornare insieme. I due coniugi hanno affermato che sono “le difficoltà finanziarie, le infedeltà, i problemi delle famiglie di origine” a mettere spesso fine ai matrimoni, con la conseguenza che presto tra la coppia si crea un divario incolmabile, difficile da recuperare.

Secondo la coppia, un matrimonio riuscito è fondato sulla consapevolezza che vi sono quattro stadi: “romanticismo, disillusione, miseria e solo dopo, se non ci si arrende, la gioia”. Una ulteriore conferma arriva da Jeannette Touré, moglie di un musulmano, che afferma: “La famiglia è il luogo dove le persone imparano a rispettare le differenza e racconta la sua esperienza di 52 anni di matrimonio dal quale sono arrivati 5 figli e 6 nipoti. Jeannette è presidente dell’Associazione donne cattoliche in Costa d’Avorio, ha detto che il marito le ha permesso di battezzare i figli e la loro convivenza è stata così longeva per la tolleranza e il rispetto reciproco per le convinzioni del coniuge“.

Nel sinodo è stato affrontato anche l’aspetto del celibato dei sacerdoti e l’attenta analisi dei sacerdoti sposati ammessi nelle chiese orientali. Tutto quello che sarà concluso entro domenica verrà sottoposto la prossima settimana ai “circoli minori”, votato in aula e consegnato al Papa.

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