Sicilia e Calabria le regioni più povere d’Italia

La Caritas assiste quotidianamente 360 persone nelle mense. Negli ultimi due anni il numero è raddoppiato e da un'indagine dell'Istat è emerso che la Sicilia e la Calabria sono le regioni più povere d'Italia

Sicilia e Calabria le regioni più povere d’Italia

Continua ad aumentare la povertà e continuano a crescere sempre più la quantità di persone che si rivolgono alla Caritas per un pasto caldo. Ogni giorno infatti la Caritas distribuisce 180 pasti a pranzo e 180 a cena, che sono complessivamente 360 pasti giornalieri. Numeri a cui si aggiungono i 170 pasti di giorno e 170 di sera che vengono distribuiti agli emigranti che hanno trovato posto nelle strutture di accoglienza.

Un’emergenza a cui non si può rimanere indifferenti. Dai dati forniti dall’Istat una famiglia su tre è in condizioni di assoluta povertà e negli ultimi due anni il numero delle persone che si rivolgono alle mense della Caritas è raddoppiato. La classifica ha segnalato che in una media nazionale del 26% la Sicilia e la Calabria sono le regioni più povere d’Italia. I dati che arrivano dalla Caritas sono allarmanti e anche quelli forniti dalla missione “Speranza e Carità” e dati di accoglienza della città di Palermo confermano la stragica situazione.

Ottavio Amato, responsabile della missione notturna di Biagio Conte, riferisce: “Oggi non bussano più alle porte solo i senza tetto o gli emigranti ma sempre più spesso, vittime della crisi, persone in difficoltà perché hanno perso il lavoro o perchè in mobilità o in cassa integrazione e a mantenere la famiglia proprio non ce la fanno”.

E con sgomento afferma che sono in netto aumento le persone che chiedono aiuto perché non riescono a fare la spesa, e aspettano i volontari che ogni sera, attorno alle ore 20, si fermano alla stazione per distribuire sacchetti con generi alimentari. Spesso si tratta di persone che la casa magari ce l’hanno, ma non riescono ad andare avanti con i pochi soldi dello stipendio, non riescono a mantenere i figli, catapultati in una situazione a cui non riescono a far fronte. Molte di queste persone fino a poco tempo fa conducevano una vita normale, ma a causa della crisi e delle poche opportunità di lavoro sono state costrette a ridimensionare il loro tenore di vita.

Una situazione disperata anche per gli anziani, sorpresi spesso a rubare generi di prima necessità, o a mangiare qualcosa all’interno dei supermercati. L’allarme povertà è evidente, e si spera che il Governo intervenga per frenare risvolti ancora peggiori.

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