San Gennaro: il sangue non si liquefa, cosa accadrà ora?

Riuniti in Duomo, attorno alla reliquia di San Gennaro, in attesa della liquefazione del sangue, i napoletani se ne sono tornati a casa sgomenti: il sangue non si è sciolto: cosa accadrà ora?

San Gennaro: il sangue non si liquefa, cosa accadrà ora?

Sono tre le date in cui il sangue di San Gennaro, si spera, dovrebbe sciogliersi: il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 19 settembre, e il 16 dicembre. Quest’anno, tutto bene nelle prime due date, ma non è andata così nell’ultima: il miracolo – definito “laico” – non si è rinnovato.  Alle 19.15, l’ampolla che contiene il grumo di sangue è stata riposta nella sua teca, che da secoli la custodisce, e la Cappella del Tesoro dedicata a San Gennaro, in Duomo a Napoli, è stata chiusa.

Il Santo Patrono non ha fatto il prodigio, e i napoletani – e tutta la regione – sono stati presi dallo sconcerto. L’abate della Cappella, monsignor Vincenzo De Gregorio, si è rivoto ai fedeli con queste parole: “Non dobbiamo pensare a sciagure e disgrazie. Noi siamo uomini di fede, e dobbiamo continuare a pregare”. Quindi, ha chiuso la teca. In Duomo, c’erano i rappresentanti della Deputazione di San Gennaro, del Comitato di San Gennaro, e anche il questore Marino.

Era già successo 36 anni prima, nel 1980: il sangue non si era liquefatto, a settembre, ed il 23 novembre vi fu il grande terremoto dell’Irpinia.

Anche nel 1973, il sangue – non liquefatto – fu accompagnato da un evento: l’epidemia del colera a Napoli.

Così pure, quando nel 1943, il prodigio non si ripeté, vi fu l’occupazione nazista, mentre – nel 1939 – vi fu l’inizio della seconda guerra mondiale e, nel 1940, l’entrata dell’Italia nel conflitto.

Mettendo insieme tutti gli eventi avvenuti dopo che il “prodigio del sangue” non è avvenuto, c’è da rimanere davvero stupiti. Come ha avuto cura di annotare la “Voce di Napoli”, ci sono state “22 epidemie, 11 rivoluzioni, 3 siccità, 1 invasione dei Turchi, 14 arcivescovi morti entro l’arco temporale dei trenta giorni, 7 re morti entro l’arco temporale di sessanta giorni, i1 viceré morto tre mesi dopo, 9 Papi morti nell’arco temporale di poche settimane, 4 guerre, 7 alluvioni, 3 carestie, 11 eruzioni del Vesuvio, 19 terremoti, 3 persecuzioni religiose”. 

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