Ruini sul coming out di Charamsa: "Provo più pena che sorpresa"

Il cardinale Camillo Ruini, teologo ufficiale della Congregazione per la Dottrina per la Fede, non utilizza mezzi termini per descrivere il coming out di Charamsa: "Non so nulla di lobby gay in Chiesa, Charamsa non mi sorprende"

Ruini sul coming out di Charamsa: "Provo più pena che sorpresa"

Le dichiarazioni di Krystofz Charamsa, che ha fatto pubblicamente coming out presentando anche il suo fidanzato, hanno decisamente scosso il mondo della Chiesa, anche per il momento in cui sono arrivate, ovvero alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, un appuntamento importantissimo nel calendario di Papa Francesco. L’opinione pubblica è divisa, così come il mondo della politica, mentre il cardinale Camillo Ruini, il teologo ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, sembra avere le idee abbastanza chiare a riguardo, e le esprime durante un’intervista al Corriere della SeraProvo più pena che sorpresa. Soprattutto per il momento che ha scelto”.

Sulla questione dell’astinenza, che il monsignor Charamsa ha definito come disumana, Ruini risponde: “Come prete ho anch’io l’obbligo di tale astinenza e in più di sessant’anni non mi sono mai sentito disumanizzato, e nemmeno privo di una vita di amore, che è qualcosa di molto più grande dell’esercizio della sessualità”. Ruini nega anche dell’esistenza di una fantomatica lobby gay all’interno della Chiesa, di cui si parla da diverso tempo e che il ‘caso-Charamsa’ ha portato di nuovo alla ribalta: “Si sentono molte chiacchiere in merito. Se sono vere, è una cosa triste, sulla quale bisogna fare pulizia. Personalmente però non ho elementi per parlare di lobby gay, e non vorrei calunniare persone innocenti”.

Sulla questione generale dell’omosessualità, e in particolare sulla frase di Papa Francesco (“chi sono io per giudicare un omosessuale che cerca Dio?”), Ruini afferma che si tratta di un equivoco“Si tratta di un precetto evangelico, non giudicare se non vuoi essere giudicato, che dobbiamo applicare a tutti, omosessuali evidentemente compresi. Ma Papa Francesco si è espresso più volte chiaramente e negativamente sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. Netta anche la sua idea sul matrimonio, quindi: “L’omosessualità c’è sempre stata; ma nessuno ha mai pensato di farne un matrimonio“. Insomma, come volevasi dimostrare, la Chiesa non è ancora pronta a recepire un messaggio come quello di Charamsa.

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