Rosy Bindi su Totò Riina: "Non esiste il diritto di morire a casa"

Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, ha parlato del famoso boss di "Cosa Nostra", Totò Riina, dopo aver fatto un sopralluogo all'Ospedale di Parma.

Rosy Bindi su Totò Riina: "Non esiste il diritto di morire a casa"

Le polemiche innescate dalla decisione della Cassazione su Totò Riina hanno fatto parlare la Commisione Antimafia a fare un sopralluogo al boss, che si trova da due anni all’Ospedale Maggiore di Parma. Rosy Bindi, presidente della commisione, rivela che Riina si trova in una condizione di cura e assistenza continua e sono identiche, o addirittura maggiori, di una persona che si trova agli arresti domiciliari

La presidente dell’Antimafia afferma che il boss continuerà ad avere la sua vita dignitosa, dunque, a morire, quando ciò avverrà, altrettanto dignitosamente. Rosy Bindi ritorna sulle attenzioni che ha Totò Riina, affermando che quest’ultimo ha da sempre goduto della massima attenzione medica, e la struttura si è sempre adattata ai numerosi cambiamenti di salute del capo di Cosa Nostra.

I giudici avevano accolto la richiesta dell’avvocato di Totò Riina, che chiedeva la sospensione della pena oppure al massimo una detenzione domiciliare. Istanza che però è stata respinta dal Tribunale di Bologna, facendo scatenare una polemica sulla morte “dignitosa” del boss. 

Bindi ha ricordato che Riina “è continuativamente ricoverato presso una struttura pubblica più che adeguata, in grado di far fronte sia alle malattie di qualunque natura e ai loro sviluppi, sia alle esigenze assistenziali scaturite dal naturale decadimento fisico”, affermando che Totò Riina è ancora il boss di Cosa Nostra.

Rosy Bindi continua dicendo che il boss però nelle sue ultime udienze si è mostrato sempre lucido sia mentalmente che fisicamente,e la cosa più importante, che è perfettamente capace di intendere e di volere, e non ha mai mostrato segni di espiazione, concludendo affermando che Riina è assitito da una equipe di infermieri.

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