Roma, blatte in ristorante cinese. Ecco come si giustifica la titolare

Sono stati messi i sigilli ad un ristorante cinese di Fiumicino, provincia di Roma, dove sono stati trovati numerose irregolarità, tra le quali anche gli scarafaggi nei locali cucina. Singolare giustificazione della proprietaria.

Roma, blatte in ristorante cinese. Ecco come si giustifica la titolare

Ennesimo caso di ristorante cinese che chiude a causa delle pessime condizioni igieniche dei locali dove venivano cucinati e conervati i cibi. Ma stavolta a fare notizia non è tanto la chiusura del locale, quanto la singolare giustificazione della titolare davanti alle contestazioni fattele da parte dei funzionari della ASL 3 e dagli uomini delle forze dell’ordine. 

Doveva essere un normale controllo igienico-sanitario fatto in ristorante cinese della provincia di Roma. Un ristorante come tanti, ma che invece ha riservato notevoli sorprese.

Gli uomini delle forze dell’ordine, in cooperazione con i funzionari dell’Azienda Sanitaria locale, hanno infatti chiesto alla titolare di poter prendere visione del locale, in tutte le sue parti, cuicne comprese. 

Ed è proprio in quelle stanze, dove si preparano le prelibate pietanze per i clienti, che si ci aspetta la maggiore cura ed igiene. E invece la sconcertante sorpresa: sporcizia, alimenti –  mal conservati e non etichettati – accatastati disordinatamente sul pavimento, e per concludere insetti e scarafaggi

La presenza degli insetti in cucina non sembrava preoccupare più di tanto la titolare dell’esercizio commerciale, che davanti alle contestazioni fattele si è giustifacata dicendo: “tanto gli scarafaggi sono morti”. Già, perchè forse – secondo la titolare – il fatto che non si potessero più muovere, limitavano il pericolo di contaminazione dei cibi presenti sui vari ripiani o comunque presenti in cucina. 

L’esilarante quanto scioccante risposta della signora cinese la dice lunga su ciò che è stato trovato in quel ristorante, che più che altro – secondo quanto contestavo – utilizzava alimenti ormai andati a male e privi di qualsiasi sicurezza sanitaria. Un altro duro colpo per la comunità cinese italiana. 

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