Prostituzione, potrebbero tornare in auge le case chiuse

E' stato presentato al Senato un disegno di legge per la riapertura delle case chiuse, allo scopo di regolarizzare la prostituzione, e togliere le ragazze dai marciapiedi

Prostituzione, potrebbero tornare in auge le case chiuse

La prostituzione è un problema serio in Italia, non tanto dal punto di vista morale, quanto sotto il profilo pratico. Il traffico di prostitute sui marciapiedi di tutto il Paese agevola ed incentiva infatti le tratte dei neoschiavisti, promuovendo così il traffico di esseri umani, con ragazze che ogni giorno vengono prelevate da realtà sociali spesso disastrate, portate in Italia e costrette a fare la vita per alimentare un giro d’affari illeciti di proporzioni mastodontiche. Ed il problema non è soltanto di quella miriade di disilluse alle quali vengono promessi lavoro e permessi, e che si ritrovano poi sbattute in strada di notte in condizioni di vera e propria schiavitù, ma tocca anche le casse dello Stato. Perché le prostitute, ovviamente, le tasse non le pagano.

E’ stato pertanto presentato un DDL al Senato, che punti ad obbligare le prostitute stesse a pagare le tasse, comunicando parallelamente alla Camera di Commercio l’apertura della nuova attività. L’obiettivo è ovviamente duplice, ovverosia quello di togliere le ragazze dai marciapiedi, regolarizzando il mercato della prostituzione e cercando così di togliere una buona fetta di quest’ultimo dalle mani delle associazioni mafiose e criminali internazionali, e rimpinguare al contempo le tristi casse dello Stato italiano. Uno dei punti focali del testo è l’abolizione del reato di favoreggiamento della prostituzione, così da non costringere chi si prostituisce a doversi nascondere per svolgere la propria attività, lavorando nella stragrande maggioranza dei casi in luoghi non protetti ed in precarie condizioni igieniche.

La senatrice del PD Maria Spillabotte ricorda, a tal proposito: “La prostituzione, ricordiamolo, non è reato. Sono crimini invece lo sfruttamento e la tratta”. In caso di successo sarà reso obbligatorio per legge anche l’uso del preservativo, oltre al pagamento delle tasse e l’iscrizione alla Camera di Commercio. Il DDL bipartisan ha già trovato forte sostegno in diversi esponenti politici come Alessandra Mussolini ed altri senatori di FI, ma l’idea è stata ben accolta anche dal Movimento 5 Stelle, e farà idealmente parte di un più ampio progetto per la realizzazione di veri e propri quartieri a luci rosse. Il PD tuttavia è già diviso in merito all’ipotesi di regolarizzare o meno la prostituzione, da sempre una questione spinosa; non resta ora che attendere gli sviluppi che questa proposta potrà avere al Senato.

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