Prof arrestata in Australia: si indaga su un presunto complice

Continuano in Italia le indagini della polizia per scavare nella vita privata di Elisa Salatino, fermata all’aeroporto di Melbourne con 5 kg di cocaina. Spunta l’ipotesi di un complice. Il fratello “forse è stata minacciata”

Prof arrestata in Australia: si indaga su un presunto complice

Sono passate quasi due settimane da quando, l’insegnate barese Elisa Salatino, è finita in carcere in Australia, dopo che la polizia locale l’ha fermata all’aeroporto di Melbourne con un carico di 5 kg di cocaina per un valore di oltre ottocento mila Euro. Per questo reato la donna rischia l’ergastolo e comparirà davanti al giudice il prossimo 22 maggio.

Nel frattempo in Italia sono scattate le indagini della Polizia, che sta scavando nella vita privata della donna per cercare di far luce su questa storia, visto che non risultano precedenti penali a suo carico ed era considerata da tutti una persona per bene. Per il momento gli investigatori ritengono che fosse consapevole del carico trasportato e si indaga sulla presenza di un complice, che avrebbe viaggiato con lei in aereo. L’esame delle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di Roma, da dove la professoressa è partita alla volta dell’Australia, via Dubai, potrebbe rilevare l’identità di questa persona.

Le indagini hanno anche appurato che, nonostante avesse richiesto all’Istituto Marconi di Bari, dove lavorava come insegnante di sostegno, un permesso per due soli giorni (il 13 e 14 febbraio), aveva già prenotato il volo di rientro per lunedì 20 febbraio, lasciando a casa il suo cellulare acceso, forse per non essere rintracciata.

La polizia in questi giorni ha perquisito sia l’abitazione di Bari che la cassettiera che aveva in dotazione presso l’istituto scolastico, senza trovare nulla di interessante per le indagini. Su questa storia è intervenuto il fratello Giuseppe, 45 anni, che ha raccontato di aver visto la sorella la settimana prima dell’arresto a Fasano (Brindisi) a pranzo dai genitori. La donna, seppur preoccupata per la fine del suo matrimonio, non aveva destato particolari segnali che facessero pensare a quello che poi è accaduto. Ai suoi aveva detto che sarebbe andata a Roma per un corso di aggiornamento.

Il fratello non è ancora riuscito a contattare la sorella, ma ha programmato di partire per l’Australia non appena sarà pronto il passaporto e avrà rassicurazioni della polizia locale sulla possibilità di incontrare la sorella. “Credo che sia stata minacciata, non può essere diversamente”, il pensiero dell’uomo che sul vociferato sfratto ricevuto dalla sorella, per un debito di cinquemila Euro verso padrone di casa, risponde di non saperne nulla e che sicuramente avrebbe aiutato la sorella, se ne fosse stato al corrente.

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