Le parole di Papa Francesco sulla paternità responsabile, dette proprio al ritorno dalle Filippine, fanno riflettere su quello che per troppo tempo è stato inteso come “mettere al mondo tutti i figli che vengono”. Ecco che il pontefice corregge e dice: “Per essere buoni cattolici non è vero che dobbiamo essere come i conigli. La famiglia ideale ha 3 figli”.
E sulle sue parole di qualche giorno fa in cui disse “Se qualcuno insulta mia madre, si aspetti un pugno”, si corregge ancora una volta e auspica invece che ai “corrotti si dia un calcio dove non batte il sole. Quindi, nessun pugno, ma neppure provocazioni. Serve prudenza”.
Il papa lancia un monito a chi fa le provocazioni, e aggiunge che in teoria non si dovrebbe rispondere con le stesse reazioni, ma poiché siamo umani dobbiamo essere prudenti ed esprimerci per evitare le offese e le incomprensioni. E aggiunge:“La prudenza è una virtù della convivenza umana che regola i nostri rapporti, io posso andare fino a voi, posso andare di là, di qua. Io questo volevo dire che in teoria siamo tutti d’accordo, c’è libertà di espressione..una reazione violenta non è buona, è cattiva sempre, ma nella pratica fermiamoci un po’, perché siamo umani, rischiamo di provocare gli altri. Per questo la libertà deve essere accompagnata dalla prudenza”.
Il Papa ha toccato anche l’argomento della corruzione nella Chiesa, e ha raccontato un episodio lontano durante il quale qualcuno voleva corromperlo e gli sarebbe piaciuto mandarlo via a calci nel sedere. L’episodio accadde nel 1994, quando il pontefice era stato appena nominato vescovo del quartiere di Flores, a Buenos Aires, e fu proprio allora che due funzionari di un ministero lo tentarono proponendogli di mettere del denaro e poi di dar loro indietro la metà. L’allora vescovo Bergoglio rifiutò, e a distanza di tempo ricorda quell’episodio consapevole della corruzione che c’è attorno al tema della povertà.
Bergoglio insiste nel dire che la Chiesa deve spogliarsi e deve dare l’esempio in tema di povertà, deve rifiutare la mondanità e tutti i lussi che sono concessi ai vescovi, ai preti, alle suore e a tutti coloro che fanno parte del mondo laico.