Papa Francesco: "Davanti a Gesù non esiste divisione di razza"

Durante l'omelia della messa di mercoledì, festa dell'Epifania, Papa Francesco ha ribadito il rifiuto della Chiesa di ogni forma di discriminazione, perché davanti a Gesù non esistono distinzioni di razza, lingua e cultura.

Papa Francesco: "Davanti a Gesù non esiste divisione di razza"

Alle prime ore della mattina di mercoledì, Papa Francesco ha presieduto la multietnica messa nella gremitissima Basilica di San Pietro a Roma e, durante l’omelia, ha ribadito il rifiuto da parte della Chiesa di ogni forma di discriminazione, perché siamo tutti figli di Dio: “Davanti a Gesù non ci sono distinzioni di razza, di lingua e di cultura: in questo bambino tutta l’umanità trova la sua unità”, ha sottolineato Papa Bergoglio.

Nel giorno in cui si celebra la festa dell’Epifania, il Pontefice ha spiegato la figura dei Re Magi, dei pastori che adorarono Gesù nella capanna di Betlemme e la vera vocazione e missione della Chiesa: annunciare il Vangelo.

Secondo il Pontefice, i Magi rappresentano gli uomini di ogni parte del mondo, che la Chiesa accoglie e stringe a sé, e ciò che fecero i Re Magi deve servire come esempio affinché ognuno di noi scruti i segni che Dio ci manda, “sapendo che dobbiamo sforzarci per decifrarli e comprendere la sua volontà”, soprattutto in un momento come questo che viviamo, in cui il dibattito sull’accoglienza dei rifugiati è così acceso.

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Il Papa ha poi sottolineato che annunciare il Vangelo non è una scelta tra le tante, e neppure una professione; per la Chiesa essere missionari non significa fare “proselitismo“, ma semplicemente manifestare la sua propria natura, ossia “lasciarsi illuminare da Dio e riflettere la sua luce”, illuminando la vita di tutte le personeUno dei compiti della Chiesa è far conoscere con maggiore chiarezza il desiderio di Dio che si annida in ognuno di noi.

Il pensiero del Pontefice è che oggi molte persone vivono con il “cuore inquieto”, facendosi domande che non trovano risposte concrete: anche loro sono in cerca della stella che mostri il cammino verso Betlemme. E la stella è il Vangelo, la Parola del Signore. Occorre seguire l’esempio dei Magi: nonostante in cielo ci siano tante stelle, hanno deciso di seguirne una nuova, secondo loro molto più brillante delle altre; una stella che li ha cambiati, che ha fatto sì che dimenticassero gli interessi quotidiani e prestassero attenzione alla voce dentro di loro che li esortava a seguire quella luce, che gli ha guidati fino alla grotta di Betlemme dove incontrarono il Re dei giudei.

Poco dopo la fine della messa, Papa Francesco ha recitato l’Angelus dalla finestra del suo studio e facendo ancora riferimento ai Re Magi ha sostenuto che vedere la stella dona una grande consolazione, perché fa sentire guidati e non abbandonati al proprio destino. Ha poi esortato i fedeli ad imparare a guardare al cielo “con il cuore e la mente aperti all’orizzonte di Dio, che ci sorprende sempre”.

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