Il Papa denuncia aumento di miseria e povertà

Bergoglio usa toni duri e parla a difesa del diritto al lavoro: "Non può essere considerato una variabile dipendente dai mercati finanziari e monetari". Secondo il papa, lo stato sociale non può essere smantellato, anzi va tutelato

Il Papa denuncia aumento di miseria e povertà

Arrivano dal Papa parole dure contro le ideologie politiche, che continuano a provocare divari tra i popoli, oltre a miseria e lotte inutili per un posto di lavoro. Le parole di Papa Bergoglio giungono dritte e con fermezza: “La crescita delle diseguaglianze e delle povertà mettono a rischio la democrazia inclusiva e partecipativa, la quale presuppone sempre un’economia e un mercato che non escludono e che siano equi”.

Un chiaro appello giunge dunque dal Papa, che reclama pace e giustizia, ed è rivolto principalmente ad una crescente ideologia consumistica, che non mostra responsabilità nei confronti delle città e del creato”. Per attenuare e ridurre lo sfacelo provocato dalle conseguenze del consumismo bisogna mettere un freno, e come dice il Papa “creare meccanismi di tutela dei diritti del lavoro, nonché dell’ambiente”.

Ritorna con forza il tema dei diritti nei discorsi di Bergoglio, diritti che l’umanità ha, non solo sul lavoro, ma anche sul welfare. E da uno dei tanti ragionamenti che il Santo Padre spesso comunica ai fedeli emerge una condizione che lo porta a dire: “Uno degli aspetti dell’odierno sistema economico è lo sfruttamento dello squilibrio internazionale nei costi del lavoro, che fa leva su miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno”.

Uno squilibrio che non solo non rispetta la dignità di coloro che sono impiegati per fornire manodopera a basso prezzo, ma elimina totalmente anche le fonti di lavoro in quelle zone dove è stato finora tutelato. Guardando quindi da questo punto di vista la situazione è evidente che, come dice lo stesso Bergoglio, “lo stato di diritto sociale non va smantellato ed in particolare il diritto fondamentale al lavoro“.

Il Papa insiste che questo diritto non può costituire una variabile che dipende dall’andamento dei mercati, ma dovrebbe rappresentare un bene fondamentale che porta al rispetto, alla dignità, alla decisione di formare una famiglia, a realizzare pienamente il bene della comunità. Solo queste condizioni possono portare l’uomo a una totale ricerca della pace tra i popoli e ad eliminare il divario tra ricchezza e povertà, che solo la tutela e la condivisione dei diritti dell’uomo può dare.

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