Nuovo terremoto mediatico si abbatte sulla chiesa: ennesimo caso di pedofilia

All'ex nunzio Wesolowski vengono contestati abusi e detenzione di materiale pedopornografico. L'11 luglio sarà processato in Vaticano; avrebbe commesso anche altri reati a Roma, dove attualmente è sottoposto agli arresti domiciliari.

Nuovo terremoto mediatico si abbatte sulla chiesa: ennesimo caso di pedofilia

Una nuova bufera si abbatte sul mondo della chiesa. Un altro ex prelato è stato accusato di gravi reati di pedofilia, pedopornografia. Il polacco monsignor Jozef Wesolowski è stato rinviato a giudizio dal presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Dalla Torre, che ha accolto la richiesta avanzata dal promotore di giustizia vaticano. Sarà processato il prossimo 11 luglio 2015.

All’ex prelato, ridotto ormai allo stato laicale, vengono contestati diversi episodi criminosi commessi in periodi e luoghi diversi. Reati commessi nel periodo che va dall’agosto 2013 al 22 settembre 2014, giorno del suo arresto, durante la sua permanenza a Roma ed altri reati al 24 gennaio 2008 alle sue dimissioni del 21 agosto 2013 quando era nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana. I reati contestati e commessi a Roma riguardano la detenzione di materiale pedopornografico mentre nella Repubblica Dominicana avrebbe abusato sessualmente di minori.

Al Tribunale del Vaticano ora tocca un importante quanto delicato compito: il definitivo accertamento dei fatti e, in caso di colpevolezza, la conseguente condanna. Il Tribunale utilizzerà tutti gli strumenti giuridici di cui dispone per poter far luce su questa triste vicenda. La cooperazione internazionale tra Italia e Repubblica Dominicana sarà determinante per poter raggiungere la verità dei fatti.

Sempre più spesso, questa tipologia di reati viene commessa dai servitori della chiesa. Negli ultimi anni vari scandali di questo tipo hanno ulteriormente sporcato il buon nome della chiesa. Uomini di Dio che si macchiano di reati agghiaccianti. Ministri di Dio su cui viene riposta la massima fiducia che irrimediabilmente la tradiscono ed anzi, ne approfittano per commettere atrocità nei confronti dei minori indifesi.

Papa Francesco, sotto questo profilo, ha dimostrato grande solidarietà per tutti coloro i quali diventano vittime inconsapevoli di questi orchi. Infatti, nel 2013, con una legge ad hoc ha introdotto il reato di detenzione di materiale pedopornografico. Sicuramente un atteggiamento propositivo da parte del Papa che dimostra chiaramente come la parte buona della chiesa non ci sta a coprire esseri così spregevoli.

L’atteggiamento di oggi da parte della chiesa è di contrasto nei confronti di questa perversione religiosa. Non esiste più la chiesa di una volta, pronta a proteggere i pedofili ed i maniaci che si nascondevano dietro l’abito talare. Questo cambiamento di rotta si deve certamente al “rivoluzionario” Papa Francesco.

Continua a leggere su Fidelity News