Nigeria, trovata intesa per liberare le studentesse

Dopo tre giorni di negoziato condotto tra le parti in Ciad è stata garantita la pace in vista delle elezioni del febbraio 2015. Saranno liberate le studentesse che sono state sequestrate in aprile a Chibok

Nigeria, trovata intesa per liberare le studentesse

E’ stato annunciato dalle autorità nigeriane un accordo con Boko Haram per liberare le oltre 200 studentesse rapite in aprile. L’accordo comprende anche un cessate il fuoco. A dare la notizia è stato il capo di stato maggiore dell’Aeronautica, Alex Badeh e il capo della segreteria del Presidente nigeriano Goodluck Jonathan.

Ecco cosa ha dichiarato proprio  il Capo di Stato maggiore dell’esercito nigeriano Alex Badeh: “Un accordo per il cessate il fuoco è stato concluso tra il Governo federale della Nigeria e Jamàatu Ahlis Sunna Liddàawati wal-Jihad“, e ha precisato che è stato raggiunto un accordo per la liberazione delle 219 studentesse sequestrate a Chibok. Fonti ufficiali hanno rivelato che la trattativa è stata condotta per tre giorni tra le parti in Ciad e hanno anche detto che, prima di ufficializzare l’accordo, Boko Haram ha chiesto di liberare i suoi militanti in carcere in cambio della liberazione delle ragazze.

Poco prima di dare l’annuncio, il Capo della Commissione elettorale indipendente ha riferito che le elezioni che si terranno nel febbraio 2015 saranno valide anche se il terrore causato da Boko Haram dovesse impedire agli abitanti di votare. Secondo Attahiru Jega, professore universitario che comanda l’Inec, è impensabile che vi siano luoghi come  Adamawa, Borno e Yobe dove non si svolgano elezioni.

E Attahiru Jega tiene a sottolineare che, anche se le forze dell’ordine dovessero chiudere i seggi nelle zone dove si verificano più violenze, questo non metterebbe in discussione la credibilità della consultazione elettorale. L’accordo sancito tra Governo ed estremisti non dovrebbe portare al verificarsi di certe condizioni, ma l’allerta da parte delle autorità è molto alta, soprattutto nelle aree del nord-est. Le Nazioni Unite hanno stimato che sono 700mila le persone sfuggite alla rappresaglia dei miliziani islamisti, che non hanno dimenticato la paura e non intendono ritornare a casa per votare. Se l’accordo con Boko Haram non viene rispettato ci vorranno molti aiuti per permettere il voto negli stati del nord-est, che andrebbe a causare altre guerriglie nel centro della Nigeria, dove le divisioni religiose ed etniche sono molto forti.

Il capo dello Stato Goodluck Jonathan dovrebbe annunciare la sua candidatura per le presidenziali, ma il voto per lui non sarebbe favorevole viste le sofferenze patite dalla popolazione e lo scarso impegno per ricercare le studentesse rapite.

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