‘Ndrangheta, 4 tonnellate di cocaina sequestrate: 38 arresti

La maxi-operazione "Santa Fe" è stata condotta da dal Gico della Guardia di finanza di Catanzaro e coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, insieme all'aggiunto Nicola Gratteri. Circa 1 miliardo di euro quello che la 'ndrangheta avrebbe guadagnato attraverso lo smercio e la vendita della cocaina sequestrata

‘Ndrangheta, 4 tonnellate di cocaina sequestrate: 38 arresti

Sono 38 le persone arrestate dalla Guardia di finanza di Catanzaro nel corso della maxi-operazione “Santa Fe”, iniziata all’alba del 17 giugno di quest’anno. Grazie all’inchiesta coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e dall’aggiunto Nicola Gratteri, è stata stroncata un’intera organizzazione criminale dedita al narcotraffico internazionale che aveva le sue radici in Calabria ma importanti ramificazioni anche fuori dai confini nazionali, oltre che in diverse regioni del territorio italiano.

Gli agenti del Gico – il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata – della Guardia di finanza di Catanzaro hanno eseguito in tutto 34 arresti in Italia e 4 in Spagna. A finire in carcere sono stati i boss delle cosche Pesce di Rosarno e Alvaro di Sinopoli, massimi esponenti della ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro, ma anche gli Aquino-Coluccio, “padroni” di Marina di Gioiosa Jonica. L’operazione condotta dalle fiamme gialle di Catanzaro, oltre ai numerosi arresti, ha anche consentito ai pm di dimostrare l’esistenza di alleanze e collaborazioni tra la ‘ndrangheta della Locride e quella dell’area tirrenica, che servendosi di container e barche a vela facevano girare fiumi di cocaina proveniente dal Sud America.

Ben 4 le tonnellate di polvere bianca sequestrate dagli agenti della Guardia di finanza nel corso dell’operazione “Santa Fe”, insieme ad un ingente patrimonio costituito da beni immobili, quote societarie, ditte individuali e beni mobili di lusso; la Direzione distrettuale antimafia ha arrestato anche un latitante.

La maxi-operazione “Santa Fe”, conclusasi con grande successo, era partita dall’inchiesta “Buongustaio” e faceva parte di  un’altra importante indagine condotta dalla Dea americana, l’operazione “Angri Pirate”, nel corso della quale era emerso che i fornitori di cocaina erano gli stessi delle famiglie mafiose calabresi, le uniche a godere di una fiducia totale da parte dei narcos colombiani. Le 4 tonnellate di cocaina sequestrate durante l’operazione avrebbero fatto guadagnare alla ‘ndrangheta all’incirca un miliardo di euro.

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