Napoli piange la morte della piccola Ninna, stroncata da una rara forma di leucemia

Anna Oppolo, la ragazzina originaria del Rione Sanità, è morta all'ospedale Pausilipon, a causa di una rara forma di leucemia. La sua storia e l'appello dei familiari per un farmaco non in vendita in Italia aveva commosso l'intera città.

Napoli piange la morte della piccola Ninna, stroncata da una rara forma di leucemia

Nella giornata del 24 Marzo 2018 un intero quartiere, si è fermato per piangere la morte di Anna Oppolo, che ha perso la vita ad appena 15 anni. Un “brutto male” aveva colpito “Ninna”, così chiamata nel suo rione: eppure, nonostante questo, la giovane si è sempre dimostrata forte e non ha mai perso il suo sorriso. Una forza incredibile che dimostrava anche in alcuni post su Facebook: “Ogni giorno indosserò sempre un sorriso migliore“.

Anna è deceduta nel pomeriggio del 23 Marzo all’ospedale Pausilipon, stroncata da una leucemia rara scoperta solo pochi mesa fa. Nei giorni scorsi, il popolo napoletano – e non solo – aveva conosciuto la storia commovente di Ninna tramite il web. I familiari chiedevano aiuto per reperire un farmaco che in Italia non viene commercializzato, e che invece avrebbe potuto guarire la ragazzina da un’infezione. In migliaia hanno risposto all’appello, chiedendo aiuto anche ad amici e parenti all’estero, riuscendo a reperire il farmaco in modo quasi miracoloso. Purtroppo, però, il farmaco non è bastato per salvare Anna.

In migliaia si sono presentati per dare l’ultimo saluto a Ninna, che aveva dimostrato una forza e un coraggio incredibile. Durante le esequie, svoltesi nella chiesa Santa Maria alla Sanità, sono volate decine di palloncini bianchi, come ultimo omaggio alla giovane guerriera. Anche sui social, dopo la notizia della morte di Anna, si sono susseguiti molti messaggi di solidarietà e cordoglio per la famiglia. 

L’oncologo Antonio Marfella dichiara che ammalarsi così giovani di cancro è una cosa contro natura, e poi scrive: “In Italia c’è il record mondiale di cancro infantile. Ma la crescita in Campania è addirittura più veloce dell’Italia intera: Vergogna“.

Le accuse del cugino all’ospedale

Parole durano arrivano dal cugino di Anna Oppolo. Infatti, l’uomo ha dichiarato, assumendosi la totale responsabilità per le sue parole: “L’ospedale Pausilipon non ha saputo gestire il suo male, invece lei è stata una vera leonessa“, e poi spiega: “Nell’ospedale sapevano che il batterio c’era dal secondo ciclo di chemioterapia, ma non hanno fatto nulla per combatterlo.” Alla fine, ribadisce: “Anna ha lottato come una leonessa“.

Per il momento, non arrivano smentite o dichiarazioni da parte dei medici o dei dirigenti dell’ospedale Pausilipon per ciò che è stato detto e scritto sui social dal cugino della giovane Ninna. 

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