Monsignor Charamsa fa coming out: "Sono gay e ho un compagno"

Sconvolgente confessione di monsignor Krysztof Charamsa, che decide di fare coming out per "scuotere la Chiesa". Strenua difesa dell'amore omosessuale, che è "amore familiare, è ora che se ne accorgano"

Monsignor Charamsa fa coming out: "Sono gay e ho un compagno"

“Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità. Sono pronto a pagarne le conseguenze, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana”.

Sono parole che sconvolgono il mondo della Chiesa. A pronunciarle, Monsignor Krzysztof Charamsa, sacerdote polacco di 43 anni, a Roma da quando ne aveva 26. E non si tratta di un prete come gli altri: ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 2003, è segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale vaticana e insegna teologia alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum a Roma. Insomma, una figura di spicco all’interno della Curia romana. E’ per questo che le sue parole fanno ancora più rumore.

Sui motivi del coming out, monsignor Charamsa spiega: arriva un giorno che qualcosa si rompe dentro di te, non ne puoi più. Dio non ci lascia mai soli, e credo che mi abbia portato a fare ora questa scelta esistenziale così forte perché siamo già in ritardo e non è possibile aspettare altri cinquant’anni. Dunque dico alla Chiesa chi sono. Vorrei con la mia storia scuotere un po’ la coscienza di questa mia Chiesa”.

Posizione forte, quella di Charamsa, che rincara la dose: Una coppia di lesbiche o di omosessuali deve poter dire alla propria Chiesa: noi ci amiamo secondo la nostra natura e questo bene del nostro amore lo offriamo agli altri, perché è un fatto pubblico, non privato, e non è una ricerca esasperata del piacere”. Charamsa sembra conscio delle conseguenze della sua azione: “So che la Chiesa mi vedrà come qualcuno che non ha saputo mantenere una promessa, che si è perso e per di più non con una donna, ma con un uomo! E so anche che dovrò rinunciare al ministero, che pure è tutta la mia vita. Ma non lo faccio per poter vivere con il mio compagno. Questa è una decisione molto più ampia che nasce dalla riflessione sul pensiero della Chiesa”.

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