Milano, imam dà lezioni a mamme arabe in parrocchia

L'Oratorio di San Giuseppe, in via Padova, ha dato incarico ad un imam di insegnare l'italiano a delle mamme musulmane, che portano lì i figli per il dopo scuola. L'iniziativa, però, non è stata gradita da molti fedeli.

Milano, imam dà lezioni a mamme arabe in parrocchia

I processi di integrazioni tra civiltà diverse sono molto facili a dirsi, ma difficili a farsi. Lo sa bene don Alessio Bianchi – un giovane prete di 44 anni – che vive una realtà difficile come quella di via Padova a Milano. Quartieri dove si registra un altissimo tasso di presenze straniere e dove è difficile l’integrazione con gli abitanti locali. 

Una chiesa come tante altre quella di padre Alessio, se non fosse che nel doposcuola dell’Oratorio di San Giuseppe, ci sono più iscritti di origini musulmane che italiane. Bambini che vanno all’oratorio per essere aiutati dai tanti volontari italiani a fare i compiti, perché non sempre, anzi quasi mai, i loro genitori a casa conoscono la nostra lingua o hanno un’istruzione tale da seguire i figli nei compiti.

Preso atto della situazione e avendo fatto una sorta di analisi dei bisogni dei parrocchiani, il giovane prete ha avuto la brillante idea di organizzare un corso di italiano per le mamme musulmane, per lo più marocchine ed egiziane che sostano in oratorio in attesa che i figli finiscano la lezione. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di favorire l’integrazione attraverso una maggiore conoscenza della nostra lingua e dei nosti usi e costumi. 

Ecco perché il prete ha pensato di offrire la “cattedra” all’imam Hatem Sobh, della vicina moschea di via Padova, una guida spirituale con cui le signore si sarebbero subito sentite a loro agio. 

Inutile dire che al corso si sono iscritte in tante, ma questa iniziativa non ha invece trovato grande apprezzamento nei tanti parrocchiani di fede cattolica, che frequentano abitualmente la chiesa. In molti hanno apertamente criticato il parroco, dicendo che la parrocchia deve essere usato solo per i fedeli, mentre il prete e i tanti volontari che sostengono l’iniziativa la pensano in modo diverso. 

Il prete ha registrato infatti tante defezioni, ha perso molti parrocchiani, in compenso ha accolto nella casa di Dio tante altre belle anime.

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