Milano è la terza città d’Europa per numero di aziende innovative

Stando a quanto emerge dalla classifica FT1000 stilata dal Financial Times in collaborazione con Statista, la città di Milano occupa il terzo posto in Europa per numero di società innovative.

Milano è la terza città d’Europa per numero di aziende innovative

Dopo Londra e Parigi, Milano è la terza realtà europea in cui sono presenti più aziende innovative. A decretarlo ci ha pensato la classifica FT1000 predisposta dal Financial Times di concerto con Statista, portale leader nella gestione dei dati statistici e delle ricerche di mercato.

La classifica in oggetto racchiude al suo interno le prime 1.000 società europee che hanno conosciuto il maggior tasso di crescita nel periodo compreso tra il 2012 e il 2015. Di questa lista, ben 78 società hanno sede a Londra, città dell’Unione Europea che nonostante Brexit continua a rappresentare un simbolo per l’innovazione, il commercio e la finanza del Vecchio Continente.

Con 45 aziende innovative, è Parigi a conquistare il secondo posto. Milano sale sul gradino più basso del podio con 34 realtà emergenti, tallonata a breve distanza da Berlino che ne può annoverare 32. In totale le aziende italiane presenti in questa speciale lista sono poco meno di 200, un quinto delle migliori 1.000 segnalate a livello continentale. Le società nostrane presenti nella lista spaziano tra i vari settori come l’automotive, i trasporti, l’e-commerce, i media, l’agricoltura e il food.

Per poter essere classificate, le società in oggetto devono aver conosciuto un rapido aumento di fatturato nel quadriennio 2012-2015. Nello specifico nel 2012 il volume deve essere quantomeno pari a 100mila euro, mentre nel 2015 uguale o superiore a 1,5 milioni di euro. In secondo luogo le aziende devono essere indipendenti, quindi non considerabili come sussidiarie o filiali di imprese più grandi. Nel caso delle società quotate, un ulteriore terzo requisito prevede che il prezzo delle azioni non debba aver registrato oscillazioni al ribasso superiori al 25%.

La ricerca dimostra ancora una volta come nel nostro Paese esistano diverse realtà di tutto prestigio, capaci di poter competere con le più accreditate realtà straniere.

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