Lombardia: ok a leggi anti-moschee, nuove regole per maggiori controlli

La nuova normativa è stata approvata, ed è valida per tutte le confessioni: le nuove regole urbanistiche sono più severe e assicurano maggiori controlli. Protestano le opposizioni che dicono sia legge no-chiese

Lombardia: ok a leggi anti-moschee, nuove regole per maggiori controlli

La nuova legge regionale sulle attrezzature religiose approvata in Lombardia prevede che per aprire una nuova moschea sarà necessario essere muniti di un impianto di videosorveglianza, e sarà anche necessario rispettare il paesaggio e occuparsi delle relative spese per parcheggi e strade. La nuova normativa è stata approvata con i soli voti del centrodestra dal Consiglio regionale lombardo e sarà applicata a tutte le confessioni religiose.

Dure le proteste delle opposizioni, che hanno dichiarato come tale normativa leda il diritto alla libertà di culto. Nel tentativo di evitare che la normativa sia resa incostituzionale la maggioranza ha chiarito che le nuove norme saranno applicate sia per le confessioni religiose che hanno accordi firmati con lo Stato italiano ma anche per l’Islam, anche se questa non ha intese firmate con lo Stato. 

La differenza per le parti consiste che, per quanto riguarda un nuovo luogo di culto aperto in futuro dall’Islam in Lombardia, ci saranno ulteriori controlli da parte di una nuova Consulta regionale, che provvederà a rilasciare un parere positivo o negativo in base ai requisiti richiesti. Secondo la nuova legge regionale i comuni lombardi potranno indire un referendum sulla richiesta di un nuovo luogo di culto, ma entro 18 mesi hanno l’obbligo di approvare un piano. 

Tra le nuove disposizioni c’è anche quella che prevede che i luoghi di culto dovranno essere distanti da altri luoghi di culto e dovranno avere a disposizione una superficie adibita a parcheggio almeno per due volte la superficie dell’edificio. La legge regionale non è piaciuta a Pd, M5S e Patto Civico, che hanno votato contro i nuovi provvedimenti. 

Il capogruppo del Pd, Enrico Brambilla, ha dichiarato: “Voleva essere una legge anti-moschee, nella pratica sarà anti ogni luogo di culto: potremmo chiamarla anche legge no-chiese”. Riccardo Bruni di Patto civico ha invece detto che la legge avrebbe dovuto chiamarsi legge di contrasto all’Islam.

E ancora Eugenio Casalino di M5S ha dichiarato: “Questo è il modo tipico di governare della Lega e del centrodestra. Vendere falsi miti di regresso speculando politicamente su un fenomeno come l’immigrazione”Molto diverso il parere dell’assessore della regione Lombardia al territorio Viviana Beccalossi, che ha dichiarato come questa legge non serve per mettere paletti, bensì per eseguire maggiori controlli e regolare la nascita di luoghi religiosi che altrimenti invaderebbero i centri creando caos e pericoli.

Continua a leggere su Fidelity News