Lite violenta tra musulmani e cristiani: in 12 gettati in mare

Uno scontro violento tra musulmani e cristiani ha portato alla morte, su un barcone diretto dalla Libia in Italia, di 12 persone gettate in mare a causa dell'odio religioso. Sono 15 i fermati dalla polizia, tra cui un minorenne di 17 anni

Lite violenta tra musulmani e cristiani: in 12 gettati in mare

L’ennesimo viaggio della speranza finito male: sarebbero dodici i migranti gettati in mare da un gommone carico di extracomunitari che dalla Libia stava cercando di raggiungere le coste della Sicilia. Nel viaggio sarebbe scoppiata una violenta lite tra musulmani e cristiani. I testimoni, sbarcati a Palermo, raccontano di essere riusciti a sopravvivere ad uno scontro nato dall’odio religioso tra un gruppo di musulmani verso persone di religione cristiana.

Il gommone, con 105 persone a bordo, è stato messo in mare il 14 aprile. Partito dalle coste libiche, i nigeriani e i ghanesi sarebbero stati minacciati di essere buttati in acqua per via della loro religione. A minacciarli sono stati circa quindici tra ivoriani, senegalesi, maliani e della Guinea Bissau.

Le minacce, però, non sono state solo verbali: dodici passeggeri sono stati realmente gettati in mare e lasciati al proprio destino nella notte del 14 aprile. Il racconto dei testimoni superstiti è avvenuto tra lacrime di disperazione per quanto accaduto, ma hanno potuto identificare gli uomini che hanno commesso il gravissimo reato.

La polizia, che ha fermato i quindici con l’accusa di omicidio plurimo aggravato dall’odio religioso, ha raccontato che i superstiti sono vivi solo perché sono riusciti ad opporsi con tutte le forze all’annegamento formando una vera e propria catena umana.

Tra gli arrestati c’è anche un ragazzo di diciassette anni. I quindici sono stati arrestati e condotti presso il carcere di Pagliarelli. Si tratta di uomini originari del Mali, Senegal, Guinea Bissau e della Costa d’Avorio. La traversata, nata con l’intento di raggiungere l’Italia nella speranza di una vita migliore, si è conclusa nel peggiore dei modi, mettendo davanti alla speranza l’odio per un credo differente.

Sembra essere senza fine la tragedia dei migranti che prendono il mare in cerca di salvezza trovando, invece, la morte. Nei giorni scorsi, nel Canale di Sicilia, era avvenuto un altro naufragio il cui bilancio è stato di 41 vittime.  I superstiti di quel viaggio hanno riferito di essere partiti in 45 da Tripoli su un gommone poi naufragato. I quattro naufraghi, dopo essere stati ascoltati dalla polizia, sono stati trasferiti temporaneamente nel Cie di Milo (Trapani).

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