Liberati 24 degli 80 ostaggi rapiti dai miliziani di Boko Haram

Gli ostaggi erano segregati nel villaggio di Mabass. Ieri, durante il rapimento, sono rimaste uccise tre persone e 80 abitazioni sono state distrutte. Prosegue la caccia ai rapitori che vogliono rientrare in Nigeria

Liberati 24 degli 80 ostaggi rapiti dai miliziani di Boko Haram

Il portavoce dell’Esercito di Yaoundé, il colonnello Didier Badjeck, ha annunciato che le forze regolari camerunesi hanno liberato 24 dei circa 80 civili che i miliziani jihadisti di Boko Haram avevano catturato ieri nel villaggio di Mabass, nel Camerun settentrionale. Il colonnello ha anche detto che prosegue la caccia ai rapitori, che starebbero tentando di rientrare nel territorio nigeriano.

Dalle indiscrezioni trapelate, le persone rapite sarebbero per la maggior parte bambini tra i 10 e i 15 anni: i bambini erano stati prelevati con la forza dai fondamentalisti mentre si trovavano nel villaggio a nord del Camerun. I miliziani a quanto pare sono gli stessi che lo scorso aprile rapirono circa 200 liceali nigeriane che avevano costretto a convertirsi all’Islam e avevano anche minacciato di vendere come schiave. 

Un’altra notizia arriva dal portavoce del governo di Yaoundè, secondo il quale tre persone sarebbero morte dietro uccisione durante il rapimento di massa. Tragica una nota emanata dal ministro dell’Informazione Issa Tchiroma Bakary, che ha voluto far sapere che durante il rapimento, gli assalitori hanno attaccato il villaggio e hanno anche distrutto 80 abitazioni. Inoltre, l’altra nota dolente è stata la notizia che gli assalitori hanno sequestrato gli abitanti. 

Anche Amnesty International si era occupata qualche giorno fa della follia omicida che contraddistingue i fondamentalisti e aveva diffuso le foto satellitari delle città di Baga e Doron Baga, dove hanno trovato la morte la scorsa settimana circa 2 mila persone. L’agenzia Onu si era mostrata anche preoccupata per i rimpatri di tantissimi rifugiati che dal Niger andavano in Nigeria, e che erano avvenuti il 14 gennaio durante un’operazione organizzata dal governatore dello Stato di Borno in Nigeria in collaborazione con le autorità in Niger.

L’Unhcr ha manifestato preoccupazione per questi ritorni e ha chiesto alle autorità di bloccare i rimpatri, almeno fino a quando non ci sarà un accordo giuridico eseguito tra Nigeria, Niger e l’agenzia Onu per i rifugiati. Le rivolte avvenute di recente e gli attacchi dei ribelli non garantiscono alcuna sicurezza e la situazione è assolutamente incontrollabile.

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