La metà dei giapponesi adulti non fa sesso, nascite in continuo calo

Una ricerca ha svelato che il 49,3 % della popolazione adulta giapponese non ha avuto alcun rapporto sessuale nel corso dell'ultimo mese. Molti dicono di essere troppo stanchi per il lavoro, mentre le donne ritengono il sesso troppo seccante

La metà dei giapponesi adulti non fa sesso, nascite in continuo calo

Quasi metà della popolazione giapponese adulta non fa sesso, con più di un quinto degli uomini e delle donne sposati che hanno ammesso di essere troppo stanchi per il lavoro per fare sesso.

Ancora più preoccupante, più del 20% degli uomini giapponesi tra i 25 ed i 29 anni ha ammesso di avere scarso o nullo interesse verso il sesso in generale. Nel frattempo le nascite nel paese asiatico sono in continuo calo, tanto che ci si aspetta che la popolazione giapponese diminuisca di un terzo nel corso dei prossimi 50 anni.

A svelare questi drastici dati è stata la Family Planning Association Giapponese, che ha scoperto che il 49,3% della popolazione, una media tra il 48,3% per gli uomini ed il 50,1% per le donne, non ha avuto alcun rapporto sessuale nel corso dell’ultimo mese.

Anche il sesso all’interno del matrimonio è in declino, con oltre un quinto degli uomini intervistati che hanno ammesso di essere troppo esausti per i rapporti amorosi quando tornano a casa dal lavoro. Circa un quarto delle donne intervistate, sia single che sposate, ha detto che il sesso è troppo “seccante, ed il 17,8% ha ammesso che la stanchezza lavorativa impedisce di cercare un approccio.

Questi nuovi dati danno un nuovo duro colpo ai tentativi di fermare il declino delle nascite nel Paese del Sol Levante. Nell’aera metropolitana di Tokyo, che ha una popolazione di 35 milioni di persone, sono solo 250 mila i bambini che nascono ogni anno. Si tratta di una cifra bassissima se paragonata con quella di Londra, con una popolazione di 8,3 milioni di persone e 135 mila nascite annue.

Nel 2013 un documentario della BBC intitolato: “Niente sesso, siamo Giapponesi” ha puntato i riflettori sulla questione. Lo show ha esplorato l’emergere della preferenza nei giovani uomini eterosessuali giapponesi verso le relazioni virtuali, rispetto a quelle con donne vere.

Perché infilarsi in qualcosa confusionario, problematico e disorientante come una relazione quando si può avere una ragazza virtuale, una esperienza virtuale, che può essere anche superiore alla realtà?“, chiedeva un ragazzo intervistato nel documentario, che ha anche rilevato che le donne giapponesi trovano gli uomini carenti, e che le nuove generazioni vogliono un po’ di indipendenza prima di sposarsi e mettere su famiglia.

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