Italiani scarcerati arrivano a Malpensa dopo 5 anni di carcere in India

Finalmente sono giunti in Italia Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni: i due giovani italiani sono stati detenuti per quasi cinque anni nel carcere indiano di Varanasi accusati di omicidio. La sentenza di scarcerazione dalla Corte Suprema di Nuova Delhi

Italiani scarcerati arrivano a Malpensa dopo 5 anni di carcere in India

I due giovani italiani detenuti in India per circa cinque anni nel carcere indiano di Varanasi, Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, sono giunti finalmente in Italia. I due italiani sono arrivati all’aeroporto di Milano Malpensa dopo aver trascorso un’odissea che li ha visti prigionieri per tutto questo tempo con l’accusa di omicidio. A scagionarli è stata la Suprema Corte di Nuova Delhi dieci giorni fa che ha riconosciuto la loro innocenza. 

Al terminal degli arrivi c’erano i genitori di Tomaso, Marina Maurizio, il padre Luigi Euro Bruno e la sorella Camilla, che sono giunti da Albenga mentre da Torino è arrivata la zia di Elisabetta. A festeggiare il ritorno dei due giovani c’era anche un gruppo di amici che insieme hanno cantato “Tommy libero”. Non appena i due giovani hanno messo piede al ritiro bagagli genitori e amici hanno cominciato ad applaudire e hanno abbracciato la coppia. 

Ecco le parole di Tomaso ai giornalisti: “Ero pronto al peggio dentro quelle baracche con 130 persone, ma la verità viene sempre a galla anche in un paese come l’IndiaIo ho avuto la forza di affrontare tutto perchè ero a posto con me stesso“. Anche Elisabetta, commossa ed emozionata, ha detto con fiducia: “Ce l’abbiamo fatta, siamo felicissimi”. E con la voglia di riprendere da dove hanno staccato cinque anni fa hanno aggiunto che al momento il loro unico desiderio è tornare a casa. L’esperienza vissuta dai due ragazzi è stata terribile, ma la madre di Tomaso ha voluto ribadire che lo Stato italiano all’inizio non si era molto interessato, ma poi, dopo la condanna in appello, le istituzioni si sono mobilitate e il risultato è sotto gli occhi di tutti.  

I genitori di Tomaso hanno dichiarato di essere stati accolti e trattati con molta solidarietà dalla comunità di Albenga ma anche dall’ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, che si è adoperato per portare questa storia a lieto fine. E la madre di Tomaso ha concluso dicendo che dopo questa esperienza durata cinque anni certamente ritornerà in India, magari anche col figlio, perché anche in quella parte del mondo ha trovato disponibilità e tanta solidarietà, che ha sentito sulla sua pelle dopo la tragica vicenda del giovane.

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