Il Papa celebrerà la lavanda dei piedi con i profughi

Nello svolgimento delle liturgie per la celebrazione della Santa Pasqua, Papa Bergoglio ha deciso di celebrare la 'lavanda dei piedi' in una struttura romana che ospita dei profughi.

Il Papa celebrerà la lavanda dei piedi con i profughi

Nella religione cattolica la settimana pasquale è considerata la più importante dal punto di vista liturgico e della fede, perché simboleggia il maggior mistero di fede, cioè la resurrezione dalla morte, legato alla figura di Gesù Cristo. Per questo motivo le cerimonie che si svolgono durante la Settimana Santa assumono un particolare valore per il mondo cristiano proprio perché legate al mistero della morte e resurrezione del Cristo.

E’ tradizione che la sera del giovedì precedente la Pasqua, tra le varie funzioni, ci sia quella conosciuta come “lavanda dei piedi” che si tiene durante lo svolgimento della “Coena Domini”. E’ un atto di profonda umiltà in quanto l’officiante lava i piedi di alcuni fedeli, di solito scelti tra i poveri della parrocchia presso cui si svolgono le funzioni religiose.

In Vaticano il Papa è la figura che svolge tale rito. Dopo averla eseguita in un centro per anziani, in un carcere minorile e, l’anno scorso, tra i detenuti del carcere romani di Rebibbia, quest’anno Papa Francesco ha scelto di recarsi in una struttura romana che accoglie ed ospita dei profughi. La data di quest’anno è il 24 marzo.

Dalla scelta effettuata dal Papa si evince ancora una volta la linearità del percorso religioso di Papa Bergoglio che pone l’umiltà e il servizio degli altri al primo posto del suo cammino di religioso e di capo della chiesa. Sempre presente tra gli ‘Ultimi’ e sollecito nell’interpretare le necessità e i bisogni di quanti vivono ai margini del tessuto sociale, bisognosi anche delle più elementari cure.

La scelta di Papa Francesco è quindi ricaduta su coloro che in quest’ultimo periodo si sono trovati ai margini della società e a dover far fronte che alle più basilari necessità del vivere quotidiano.

Questo gesto del Papa è l’ennesimo richiamo del Vaticano a non dimenticare quello che oggi è il problema più urgente delle società occidentali, che fronteggiano ogni giorno l’esodo di migliaia di profughi in fuga dai loro paesi dilaniati dalla guerra e dalla povertà.

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