Genova: adescavano minori promettendo una carriera. Cinque arresti

Adescavano minori sui social e li costringevano ad atti sessuali in cambio della promessa di una carriera nel campo della moda. Cinque le persone arrestate ma le indagini sono ancora in corso

Genova: adescavano minori promettendo una carriera. Cinque arresti

Adescano minori promettendo loro una carriera. Cinque persone arrestate.

Un gruppo di esperti della fotografia sono stati arrestati a Genova con le accuse di violenza sessuale sui minori, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico. Secondo le indiscrezioni, infatti, gli arrestati adescavano minori sui social network inducendoli a compiere degli atti sessuali producendo in questo modo del materiale pedopornografico. La promessa era quella di una promettente carriera di fotomodella.

Un’indagine molto complessa, che ha coinvolto diverse province del nord e centro Italia, come Genova, Alessandria, Savona, Brescia, Milano e Roma. Al momento gli agenti della Polizia Postale, che si sono occupati delle indagini hanno effettuato cinque arresti, 1 obbligo di dimora e 2 arresti ai domiciliari. 13 le perquisizioni personali e domiciliari.

Le indagini, intanto continuano al fine di individuare tutti i minori contattati e costretti ad atti del degenere con la promessa di una lunga carriera nel campo della moda e dello spettacolo. Una promessa che da sempre, purtroppo, induce giovani minori ad abbandonarsi ad ogni sorta di richiesta nella speranza di raggiungere l’agognato traguardo ed iniziare a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo.

Spesso, però, dietro questo tipo di promesse si nascondono solo truffe e cattive intenzioni, che nulla hanno a che vedere con il mondo delle passerelle o di chi svolge questo lavoro seriamente ed in tutta onestà.

Le indagini sono ancora in corso, quindi, e Met Art, questo il nome dell’indagine della Polizia di Genova, non è ancora conclusa per cui presto potrebbero arrivare ulteriori dettagli di questa scabrosa vicenda, che sta interessando e sconvolgendo allo stesso tempo l’opinione pubblica.

Ancora una volta, infatti, un uso improprio dei social network e del loro potere, utilizzato per secondi fini poco lodevoli e che sconfinano nell’illegalità. Non resta quindi, che attendere ulteriori sviluppi della vicenda ed eventuali altre persone coinvolti.

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