Gallarate, compra cellulare da 900 euro in contanti: arrestato

I Carabinieri di Gallarate hanno scoperto la reale identità di un uomo - un clandestino albanese - dopo che questi aveva acquistato un cellulare pagandolo in contanti ben 900 euro.

Gallarate, compra cellulare da 900 euro in contanti: arrestato

Comprare in contatti non sempre comporta dei vantaggi. Lo sa bene l’uomo di origini albanesi che, nonostante fosse stato espulso dal nostro Paese nel 2010, continuava a viverci. Ma, il suo errore è stato comprare un cellulare di lusso, pagandolo in contanti ben novecento euro. 

Che in Italia ci siano tanti clandestini, non è certo una novità ma, a far notizia oggi, è la modalità con cui i Carabinieri di Gallarate sono riusciti ad incastrare uno di loro, mentre nascondeva un’identità ed una storia completamente diverse. 

L’uomo era andato nei giorni scorsi in un negozio di Gallarate, per acquistare uno smartphone di ultima generazione, dal costo proibitivo di novecento euro. Una cifra che – secondo quanto riferito dal titolare dell’attività commerciale agli investigatori – è stata saldata tutta in un’unica soluzione, ed in contanti. 

Una modalità di pagamento che aveva già generato dei dubbi nel negoziante che, solitamente, vede saldare certe cifre o con strumenti di pagamento elettronici – bancomat, carta di credito – o con bonifici bancari. Difficilmente, infatti, si va in giro con novecento euro in contanti, in tasca. 

Dopo qualche giorno, a causa di un malfunzionamento del telefonino, l’uomo ritorna al negozio visibilmente adirato e contrariato. Da qui, sembra essere nata un’accesa discussione, dai toni minacciosi e duri, tanto da portare il titolare del negozio a temere per la sua incolumità. 

Ecco che perché l’esercente ha chiamato le forze dell’ordine che, sin da subito, si sono insospettite per l’anomalo acquisto in contanti fatto da un senza reddito. Dopo approfondite ricerche, sono riusciti a ricostruire la vera identità dell’uomo, espulso dall’Italia nel 2010, poi rientrato clandestinamente. Per lui, ora l’accusa di ricettazione (trovata in casa una notevole refurtiva) e l’arresto.

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