Firenze, il sindaco vieterà la prostituzione alle Cascine

Dario Nardella, sindaco di Firenze, annuncia che vuole utilizzare il decreto sicurezza del ministro dell’Interno Marco Minniti per combattere la prostituzione a Firenze.

Firenze, il sindaco vieterà la prostituzione alle Cascine

Il sindaco Dario Nardella, in un’intervista a Radio Capital, annuncia che vieterà la prostituzione alle Cascine. Il primo cittadino ha detto che, utilizzando le misure insite nel decreto sicurezza di Minniti, che ha introdotto i ‘daspo urbani’, sarà possibile contrastare fenomeni che consentono lo sfruttamento della prostituzione.

I sindaci potranno emettere ordinanze per vietare alle prostitute di sostare in determinate aree della città dove il fenomeno è insostenibile. Non risulta chiaro come le ordinanze verranno messe in pratica, oltre a vietare la sosta delle prostitute in talune aree.

Donella Verdi (Firenze riparte a Sinistra) nel consiglio comunale ha rilanciato che il provvedimento è teso solamente alla raccolta di consensi, risulterà inutile. Punirà solamente gli ultimi: i poveri, i tossicodipendenti, le vittime di tratta, chi cerca nei cassonetti gli scarti. Critico con il decreto Minniti pure Roberto Saviano: “Assistiamo alla criminalizzazione dell’uomo anche quando per fame rovista in un cassonetto della spazzatura per prendere ciò che altri hanno buttato via”, ha scritto su Facebook lo scrittore e giornalista, invitando a “scappare dal Pd chiunque ha ancora rispetto per l’uomo”. Nardella – irritato – ha risposto che non accetta lezioni da Saviano.

Il decreto sicurezza urbana, che contiene norme innovative per garantire la sicurezza nei centri cittadini, ha incassato il primo sì alla Camera con 230 voti favorevoli e 56 contrari – il M5S si è astenuto –  ora il testo, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 22 febbraio, dovrà essere esaminato al Senato.

Il decreto prevede: più poteri ai sindaci per la sicurezza nelle città; le spese per la videosorveglianza fuori dal patto di Stabilità; daspo per spacciatori di sostanze stupefacenti, possibilità di arresto in “flagranza differita” in caso di reati commessi durante manifestazioni pubbliche riprese da telecamere.

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