E’ morto Carmine Schiavone, ex boss dei Casalesi poi pentitosi

Finisce oggi la vita dell’ex boss dei Casalesi, tornato alla ribalta negli ultimi anni per le sue dichiarazioni sul disastro dei rifiuti tossici radioattivi. Scoccanti le sue parole nel '97: "Il traffico nella Terra dei fuochi farà morire tutti in 20 anni".

E’ morto Carmine Schiavone, ex boss dei Casalesi poi pentitosi

Si è spento nella sua abitazione nel Viterbese, l’ex boss delle ecomafie e capo dell’omonimo clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, negli ultimi decenni passato a collaborare con la giustizia alla quale aprì il mondo dei rifiuti tossici illegalmente smaltiti nella sua stessa terra di origine. La causa del decesso probabilmente un infarto ma sarà l’autopsia a stabilirlo.

Uscito da alcuni anni dal programma di protezione cui sono sottoposti i pentiti, depose scioccanti dichiarazioni in merito al traffico e all’interramento dei rifiuti tossici nella cosi detta Terra dei fuochi. Per quelle dichiarazioni furono compiute delicate indagini che portarono al maxiblitz che portò a ben 136 arresti all’interno del clan. Il processo ”Spartacus” tuonò in quegli anni su tutte le cronache nazionali e non solo. Le dichiarazioni di Schiavone furono tanto importanti da essere inquadrate come il centro nevralgico dell’accusa.

Il processo tra i tanti, portò dietro le sbarre il cugino Francesco Schiavone noto a tutti come Sandokan, Michele Zagaria e Francesco Bidognetti, in pratica gli uomini ritenuti i reggenti della cupola del clan.

Per accertare le cause della sua morte è stata disposta l’autopsia sul cadavere Al momento secondo quanto si è appreso l’ex boss Schiavone sarebbe morto in ospedale, dove era stato condotto per essere ricoverato a seguito di una caduta. In quell’occasione ha subito anche un intervento chirurgico conclusosi bene, tuttavia stamattina ci sarebbe stato un peggioramento inaspettato delle sue condizioni cliniche che lo hanno condotto al decesso.

Una vita funestata da eventi tragici, da essere capo clan di una delle organizzazioni criminali più spietate degli ultimi decenni, all’essere pentito, il business sui rifiuti da lui denunciato, e che secondo le sue affermazioni farà morire tutti in 20 anni, era un affare illecito da ben 600-700 milioni delle vecchie lire per ogni mese di interramento, attività pazzesca che ha devastato le terre in provincia di Caserta. Le sue parole sul futuro nefasto dei suoi concittadini mettono i brividi, le sue parole del 1997 pronunciate in un’audizione davanti alla Commissione ecomafie, videro i relativi verbali secretati fino al 2013.

La sua sentenza di morte sarebbe senza appello e riguarderebbe i tanti centri del Casertano, queste alcune delle sue parole: “gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via, avranno, forse, venti anni di vita”. “I rifiuti radioattivi dovrebbero trovarsi in un terreno sul quale oggi ci sono le bufale e su cui non cresce più erba”. Cosi raccontava Schiavone. Scorie nucleari composte da fanghi radioattivi arrivavano su camion provenienti dalla lontana Germania. Un po’ tutte le famiglie criminali coinvolte, nel business del traffico dei rifiuti tossici infatti, secondo il pentito, sarebbero coinvolte anche mafia, ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita.

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