Costa, per Schettino chiesti 26 anni e 3 mesi di reclusione

Al processo di Grosseto, Schettino è stato definito «Incauto idiota». La sentenza definitiva è attesa per il 10 febbraio. Il pm ha chiesto anche l'arresto immediato in caso di condanna in primo grado

Costa, per Schettino chiesti  26 anni e 3 mesi di reclusione

La procura di Grosseto ha chiesto una condanna esemplare per Schettino: 26 anni e tre mesi, con nessuna attenuante e molte aggravanti. Una richiesta pesante per un episodio riconosciuto altrettanto grave, a cui si aggiunge la fatidica pratica dell’inchino fatto a neanche mezzo miglio dalla costa dell’isola. Tutto ciò contornato dall’abbandono della nave da parte dell’ex comandante, che dice:”Non scappo. Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria, mi si dica quello che devo fare”.

Una tragedia che si poteva evitare, con danni per 5 miliardi di euro, e 32 vittime che hanno perso la vita per soccorsi a rilento e non tempestivi. A sollecitare la richiesta di condanna e arresto è il sostituto procuratore Maria Navarro, che diverse volte ha evidenziato il comportamento anomalo di Schettino. Anche le parole del pm Stefano Pizza sono piuttosto eloquenti, e il pm ha detto: “Dio abbia pietà di Schettino, perché noi non possiamo averne alcuna”.

Il processo continuerà con l’intervento dei 39 avvocati di parte civile che avanzeranno le richieste di risarcimento dei danni a Schettino e al responsabile civile di Costa crociere spa per i naufraghi sopravvissuti alla tragedia. In precedenza anche il pm Alessandro Leopizzi si era scagliato contro Schettino e la sua inadeguatezza, e aveva detto:I 32 morti sono morti a causa della gestione vigliacca dell’emergenza, non per la collisione”.

Il pm Leopizzi aveva ampiamente criticato il comportamento di Schettino per quanto riguarda l’abbandono della nave, e ha più volte parlato di lui descrivendolo come una persona abituata alla menzogna, che spesso ha cercato di ricostruire i fatti con false verità, cercando di sfuggire alle sue responsabilità. Il pm Leopizzi ha usato anche alcune definizioni nei suoi riguardi e spesso lo ha definito “come un pugile suonato, messo all’angolo dagli eventi, scosso e incapace di reagire”  

L’esito della presentazione della pena si avrà dopo il 5 e 6 febbraio, periodo durante il quale la parola passerà agli avvocati difensori di Schettino, Donato Laino e Domenico Pepe. Attorno al 10 febbraio si avrà la sentenza e si saprà se Schettino dovrà scontare la pena richiesta oppure no. Il procuratore generale ha ritenuto la sentenza congrua, in quanto adatta alla tragedia accaduta.

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