Sembravano una normale coppia di marito e moglie con in braccio un neonato di qualche mese. Nulla che lasciasse presagire o intendere che, invece, bisognava stare attenti a quei due che, nel giro di qualche minuto, avevano distratto il titolare della gioielleria e messo a segno un colpo non indifferente.
Come sempre accade in questi casi, i due – un uomo e una donna con in braccio un bambino molto piccolo – entrano nel negozio di preziosi e, con una scusa, chiedono di vedere alcuni gioielli di una certa importanza perchè devono fare un regalo. Ecco come è iniziata questa ennesima truffa fatta ai danni di un esercente di Civitavecchia.
Entrambi i ladri erano molto ben vestiti: l’unica anomalia era, forse, il fatto che la donna indossasse un cappellino con visiera, con l’evidente intento di non esporre il viso. Già, perchè all’interno come all’esterno della gioielleria, erano presenti delle telecamere che hanno ripreso tutta la scena, ma la cui presenza non ha comunque disincentivato i ladri dal portare avanti il loro intento criminale.
Evidentemente, si sentivano più abili, un pò come Bonnie e Clyde, ed effettivamente la mano della donna è stata molto lesta prima a coprire l’espositore dei gioielli con il maglioncino del bambino, poi a metterlo velocemente in borsa: tutto questo mentre il complice distraeva la proprietaria della gioielleria con altre richieste.
Immagini che sono state rese pubbliche e condivise dalle forze dell’ordine proprio per cercare ulteriori indizi che portino a trovare questi due individui, scellerati fino al punto da utilizzare anche un bambino per le loro malefatte. Persone che evidentemente non si fermano davanti a niente e nessuno.
In tanti altri casi, la divulazione dei video e delle immagini di malviventi sui social network, grazie alla soldarietà e al potere di condivisione che hanno questi strumenti, ha reso possibile nel giro di poco tempo la risoluzione dei casi. Ecco che allora la titolare della gioielleria lancia un doppio appello: “caccia ai ladri” ma, soprattutto, quello di “attenti a quei due“.